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Angelo Binaghi incontenibile: “Sinner meriterebbe una statua, lasciamo parlare opinionisti da strapazzo…E per il 2026 ho un sogno”

Giandomenico Tiseo

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Binaghi / LaPresse

Angelo Binaghi, in versione “fiume in piena”, si racconta in un’intervista concessa a Libero. Il presidente della FITP ha messo in risalto gli straordinari risultati ottenuti dal tennis italiano nel 2025, un’annata da incorniciare. Successi Slam, ATP Finals, Coppa Davis, Billie Jean King Cup e numerosi altri traguardi hanno certificato la grande vitalità del movimento azzurro, oggi ai vertici del panorama internazionale.

In termini di risultati mi basterebbe un quinto di quanto abbiamo ottenuto negli ultimi due anni. Nei mesi scorsi non avevamo il titolo giuridico che ci garantisse lo svolgimento regolare degli Internazionali d’Italia: si è corso un rischio, ma fortunatamente tutto si è risolto per il meglio. Ora, nei prossimi mesi, cercheremo di affrontare anche le criticità legate alle Finals“, ha spiegato il massimo dirigente federale.

Un’annata che ha visto Jannik Sinner confermarsi stabilmente ai massimi livelli, entrando nella storia grazie al sigillo a Wimbledon e chiudendo la stagione in modo trionfale con il successo alle ATP Finals di Torino. Proprio per questo, Binaghi ha risposto con fermezza alle critiche rivolte al campione altoatesino, soprattutto dopo la rinuncia alla Davis: “Risponde sempre con i risultati e mette a tacere tutti. Lasciamo parlare certi opinionisti da strapazzo: noi conosciamo Sinner da quando era bambino e meriterebbe una vera statua. Se giocherà la Davis il prossimo anno? Non lo so, ma lo spero. Abbiamo dimostrato di poter vincere la Davis anche senza il miglior tennista al mondo. È un momento irripetibile per il nostro sport“.

Infine, uno sguardo al futuro e alla prospettiva di Roma come possibile quinto Slam. Binaghi ha ribadito con chiarezza i presupposti necessari: “Servono tre requisiti fondamentali: un tennis italiano al vertice, e oggi lo è; una forte credibilità internazionale, che possiamo vantare anche grazie a Gaudenzi alla guida dell’ATP; e infine un investimento che sarebbe comunque nettamente inferiore a quello sostenuto per Milano-Cortina. Il sogno per il 2026? Vincere a Roma in campo maschile: non accade da 50 anni, era il 1976“.

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