Nuoto
Alessandra Mao prosegue nella sua crescita: toglie 3 secondi al suo personale nei 200 sl
Cosa facevate a 14 anni? Non so voi, ma io sicuramente non nuotavo la mia prima semifinale europea migliorandomi di più di 3 secondi. Alessandra Mao invece sì. La nuotatrice veneta, già campionessa italiana e medaglia di bronzo ai Mondiali Junior, ha infatti nuotato la semifinale dei 200 stile libero agli Europei in vasca corta di Lublino, chiudendo in decima posizione e segnando un tempo che la pone a un nuovo livello internazionale, 1:54.95.
Già stamattina l’atleta del Team Veneto aveva dato un segnale fortissimo. Entrata in gara con un personale di 1:58.01 ,ottenuto lo scorso marzo, lo aveva abbassato di quasi due secondi, toccando la piastra in 1:56.19. Grazie a questo crono si è guadagnata la sua prima semifinale europea senior in corsia 1. Uno sportivo potrebbe già ritenersi soddisfatto, ma Alessandra Mao è andata oltre.
Fin dall’inizio in linea con le migliori, ha dimostrato di non voler avere rimpianti, di non avere paura di rischiare. Fino ai 100 metri Alessandra è infatti in quarta posizione nella sua semifinale. Con lei, ci sono atlete del calibro di Freya Anderson, olimpionica e pluricampionessa europea, ma resta lì al passo. Il passaggio è di 55.88, un secondo in meno delle batterie. Nonostante lo scivolamento in quinta posizione, anche il secondo 100 è notevole, dove nuota 59.07, contro l’ 1:00.51 della mattina.
Il tempo finale di 1:54.95 la proietta inoltre al quinto tempo italiano all-time assoluto sulla distanza in vasca corta. In un contesto del genere, alla prima convocazione in nazionale senior, non è facile gestire le emozioni di una semifinale. A maggior ragione se sulla tua carta d’identità c’è scritto nata il 7 marzo 2011, e il calendario segna 3 dicembre 2025. Tuttavia, questo Alessandra sembra non saperlo, e forse proprio per questo è riuscita a tirare fuori il meglio dalle occasioni odierne.
L’atleta allenata da Andrea Franconetti, già quadrupla medaglia d’oro all’EYOF, è entrata in acqua questa sera con un atteggiamento perfetto. Forse adiuvata da quella temerarietà e innocente “ingenuità” propria della giovinezza, ha nuotato la gara senza preoccuparsi del contesto, e soprattutto divertendosi. Il sorriso che le si è stampato in faccia alla visione del tempo è sintomo di ciò che vorrebbero provare tutti gli atleti che nuotano contro l’orologio. E così, mostrando una piccola crescita anche davanti alla telecamera, ha confermato con sempre più convinzione di essere felice e soddisfatta, e di non importarle della mancata finale, perché semplicemente, ha migliorato il suo personale e si è divertita.