Atletica

Zaynab Dosso: “So quello che valgo e quando migliorerò non sarà di qualche centesimo”

Alessandro Passanti

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Dosso Grana FIDAL

Zaynab Dosso è stata la graditissima ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, in onda sul canale Youtube di OA Sport. La velocista azzurra ha fatto il bilancio della propria stagione e ha puntato il mirino verso un 2026 che si annuncia quanto mai interessante.

Nonostante diversi colpi di sfortuna l’atleta classe 1999 analizza il suo 2025 in maniera ben precisa: “Questa è stata la migliore stagione che io abbia mai fatto. A livello personale mi ha dato davvero tanto al netto di medaglie o tempi. Questa stagione mi ha insegnato tanto su me stessa, su come affrontare le difficoltà. Sono caduta e mi sono rialzata in questo 2025. Purtroppo ai Mondiali dopo la semifinale mi sono fatta male e non ho potuto esprimere il mio vero potenziale. So quello che potevo fare ed è solo rimandato. Vedremo nel 2026 a 26 anni cosa potrò fare”.

L’atleta capace di realizzare il tempo di 11.01 sui 100 e di 7.01 sui 60 indoor prosegue:L’anno scorso ero stanca e pensavo di avere fallito quest’anno, invece non è successo niente di brutto anche se ho sofferto di una lesione allo scafoide agli Europei indoor. Un problema che mi ha messo in dubbio per i Mondiali in Cina. Ad ogni modo la condizione era quella che era dato che da marzo a maggio ero stata ferma. Sapevo che c’era quel fastidio e l’ho accusato a Tokyo ai Mondiali. Mi sentivo pronta e felice come una bambina, ma la gestione della tempistica delle gare era assurda. La zona del riscaldamento era dall’altra parte della città e dovevamo fare 20 minuti di bus per andare a disputare le gare. Arrivata allo stadio, proprio all’ultimo allungo del riscaldamento ho avvertito un forte dolore e ho subito una lesione all’adduttore. Non mi sono arrabbiata con la sorte. A volte queste cose accadono per un motivo. Arriverà il momento che sfonderò il muro degli 11 secondi e non sarà per caso o per poco. So che non devo vivere l’atletica con l’ossessione del dover fare qualcosa. Ora ho capito tante cose e ne farò tesoro per il futuro. Devo ancora maturare sotto molti aspetti”. 

Nonostante la giovane età siamo già al terzo Mondiale individuale per la nativa della Costa d’Avorio: “Torniamo con la mente ad Eugene, il mio primo Mondiale da grande, diciamo così. In quella occasione avevo tutto da scoprire, dovevo crescere e capire che potevo stare a quel livello con la voglia di migliorare. Tecnicamente ero sbagliata ed a livello metabolico non ero pronta ancora. Dopodiché è arrivato Budapest nel quale ho eguagliato il record italiano. A quel punto mi sono detta ‘brava allora posso fare meglio’. Siamo arrivati poi al bronzo di Glasgow, tutto quello che ho sempre sognato. Se, però, torno a 4 anni fa, so che tutto questo poteva essere realistico, ma farlo non è scontato. Oltre alla condizione fisica so che posso fare bene a questi livelli”.

Dosso racconta poi qual è stato il momento più bello della sua carriera: “Non ho dubbi, la medaglia d’argento in Cina ai Mondiali indoor di Nanchino. Un risultato che non era scontato per niente dopo che ero partita zoppicando per la Cina. Io però mi autoconvincevo di poter fare bene. Ero frustrata dal fatto che non dipendesse da me ma dal fisico. Tre turni di gare dopo una settimana quasi nella quale ero ferma. Le sensazioni erano strane, non sapevo se potevo reggere. Sicuramente un bellissimo momento. A volte non c’è solo la vittoria ma cosa ti porta quella medaglia”. 

L’atleta azzurra analizza sé stessa: “So quello che valgo e quando migliorerò non sarà di qualche centesimo. Il segreto? Credo che nel mio caso sia stare bene a livello fisico ed allenarmi nel modo giusto. A livello muscolare sono fragile e ho anche un problema di alluce valgo. Il lavoro che stiamo facendo va proprio in quella direzione. Ora sono una atleta completa in ogni aspetto”.

Nel futuro di Dosso ci saranno anche altre distanze?Con il mio allenatore abbiamo parlato di aggiungere i 200 metri nel corso della stagione. Voglio spingermi oltre la mia zona di comfort e penso che mi aiuteranno a essere più leggera in determinate situazioni”.

A questo punto la concentrazione è tutta sul 2026: “Penso che abbiamo iniziato un programma ottimale verso Birmingham. In quel caso avrò una medaglia di bronzo da migliorare nei 100 nel mese di agosto. Però prima c’è molto altro. Nel mese di marzo per esempio a Tolun ci saranno i Mondiali indoor. Per arrivare pronta a quell’evento affronterò la stagione indoor con una nuova metodologia. Dopotutto più passano gli anni e più capisco cosa mi serve. Avrò una stagione stretta per arrivare a marzo al top. L’argento di Nanchino mi brucia ancora”.

Ultima battuta sul suo ruolo come atleta:Se posso essere un esempio per le giovani? Lo spero. Essere una grande dell’atletica come le varie Levorato o Masullo. Penso sia stimolante, come lo è stato per me Jacobs. Non mi fa sentire in soggezione, ma un buon punto di riferimento per un settore che ha tante giovani che sono pronte a esplodere. Doualla? Non l’ho ancora affrontata in pista. Sicuramente ha un gran fisico ma può ancora crescere. Glielo auguro”.  

LA PUNTATA COMPLETA DI SPRINT ZONE

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