Tennis
Sinner-Zverev, precedenti in parità, ma con una chiara inerzia: chi spezzerà l’equilibrio?
4-4. A tanto ammonta il discorso dei precedenti tra Jannik Sinner e Alexander Zverev. Li abbiamo visti solo sei giorni fa nella finale dell’ATP 500 di Vienna, li ritroviamo in semifinale a La Defense, l’arena dove si è trasferito il Masters 1000 di Parigi dopo che è stato necessario il trasferimento dal Palais Omnisports di Bercy.
La storia tra Sinner e Zverev parte dal 2020, da un Roland Garros spostato a settembre per ragioni di Covid-19. In un mese dalle temperature che, a Parigi, sono molto inferiori rispetto a giugno, Jannik, che aveva 19 anni, portò a casa uno dei primi grandi successi della sua carriera, sconfiggendo il tedesco in quattro parziali. Roventi furono le polemiche per le successive parole di Zverev, che dichiarò di aver lamentato uno stato febbrile in un periodo nel quale quello poteva significare una cosa ben peggiore, con tutte le conseguenze per l’umanità intorno a lui (o meglio quella che poteva accedere agli impianti: non erano ammessi spettatori). Fatto sta che il 6-3 6-3 4-6 6-3 rimase.
Al tempo il tedesco era già un big e tutti gli predicevano un futuro anche da numero 1, quello che ancora non è mai riuscito a raggiungere. Anche per questo, poche settimane dopo, in un torneo con licenza annuale a Colonia Zverev si prese la rivincita in semifinale per 7-6(3) 6-3. Differenti le storie successive. Ottavi US Open 2021: Sinner perse più di un’occasione per riaprire una partita non facile, per il tempo, uscì per 6-4 6-4 7-6(7). Quarti di Montecarlo 2022: una delle partite dell’anno, con continui capovolgimenti di fronte, finita però 5-7 6-3 7-6(5) a favore del tedesco. E poi uno dei ricordi più dolorosi per Jannik, l’ottavo degli US Open 2023 in cui il tedesco di fatto rinacque e vinse 6-4 3-6-6 2 4-6 6-3 dopo quasi 5 ore di battaglia notturna sull’Arthur Ashe Stadium.
Di lì in avanti, però, le cose sono cambiate. E lo sono perché è nel frattempo cambiato tutto nello status di Sinner, passato a un altro livello. Dopo quelle quattro sconfitte di fila, a Cincinnati 2024 è arrivato il ritorno alla vittoria per 7-6(9) 5-7 7-6(4). Un match durissimo non solo per le tre ore abbondanti, ma anche perché Jannik in quel periodo doveva sostenere udienze e quant’altro relative a quel che sarebbe emerso poco dopo: il caso Clostebol. Un periodo, insomma, durissimo da vivere. Ben diversa, e più netta, la finale degli Australian Open 2025, quasi dominata da Sinner per 6-3 7-6(4) 6-3. E poi la recente sfida di Vienna, un 3-6 6-3 7-5 con Jannik forse non al meglio, ma di sicuro in grado di selezionare i diversi piani a seconda delle situazioni.