Sci di fondo
Sci di fondo, ‘The Last Dance’ di Federico Pellegrino con un nuovo e supremo obiettivo: la medaglia olimpica 2026 a squadre
“The Last Dance” è la serie TV dedicata al più grande giocatore di basket di ogni epoca, Michael Jordan, e all’epopea della squadra NBA dei Chicago Bulls, che negli anni ’90 seppero completare per due volte il prestigiosissimo ‘Three-Peat’, ossia la conquista di tre campionati consecutivi.
Nel mezzo, il ritiro del leggendario #23, dedicatosi temporaneamente (e con scarso successo) al baseball prima di tornare sui suoi passi e ripetere tra il 1996 e il 1998 quanto già compiuto assieme ai compagni di squadra fra il 1991 e il 1993.
‘Air’, come era soprannominato il leggendario cestista statunitense, muoveva miliardi di dollari, letteralmente. Una leggenda metropolitana sosteneva che il suo indotto fosse superiore a quello di intere nazioni africane. La Nike creava prodotti con la sua icona. Bastava il suo nome per farli andare a ruba nei negozi. La ditta dell’Oregon concepiva campagne pubblicitarie geniali legate al semplice colore delle scarpe, tramutandolo in oggetto di culto.
Jordan spingeva la Warner Bros a scomodare Bugs Bunny e Daffy Duck per confezionare su misura un film dove potesse recitare da protagonista. I Chicago Bulls godevano di una popolarità che andava ben oltre la ‘Città ventosa’, dove in occasione delle NBA Finals capitava che il traffico venisse paralizzato per permettere al bus che trasportava la squadra di raggiungere l’impianto dove si sarebbero giocate le partite decisive. Scene da isteria collettiva mai viste prima e mai più riviste per un team o un singolo.
Ritiro, team, singolo, ‘The Last Dance’ sono tutti temi legati anche a Federico Pellegrino, che non sarà certo un fenomeno di massa come era Jordan e non lascerà un segno nella storia dello sport e della società come ha saputo fare Michael. Però, se guardiamo al piccolo orticello dello sci di fondo italiano, la sua firma è già (e resterà) indelebile.
Ritiro, perché a marzo 2026 chiuderà una carriera di cui sarebbe pedante ripetere i connotati. Team, perché l’obiettivo per Milano Cortina è quello di conquistare una medaglia a squadre. Obiettivo, sia chiaro, non è un sogno. Si tratta di un traguardo fattibile. Singolo, perché tale è stato e resta Chicco, che negli ultimi tre lustri è stato sostanzialmente l’unico azzurro a lasciare un segno concreto a livello globale nello sci di fondo.
Poi, siccome non si vuole essere anglofoni a tutti i costi, è giusto chiamare il 2025-26 del valdostano “La dernière danse”, poiché la seconda lingua è il francese. Che ballo sarà? Un malinconico e passionale tango d’addio? Oppure una vibrante rumba che sancirà l’energica fine di una carriera agonistica altrettanto prorompente? O magari un elegante valzer, per congedarsi con classe?
Lo scopriremo nei prossimi mesi. Di certo c’è che saranno quelli della fase terminale della carriera da atleta di Federico Pellegrino. Non resta che aspettare l’inizio delle danze e goderci la sua discesa in pista, consapevoli che sarà l’ultima con gli sci ai piedi, prima di lanciarsi in nuove avventure.
Qualcosa in comune con Michael Jordan, ‘Chicco’, lo avrà di sicuro. La sua figura, nell’ambiente dello sci di fondo italiano, non svanirà con il suo ritiro. Resterà preponderante anche in futuro, magari in altri e differenti ruoli, avendo verosimilmente lo stesso successo avuto da atleta. Un atleta che vuole salutare con una medaglia olimpica al collo in più rispetto a quelle che oggi ha già.