Salto con gli sci

Salto con gli sci, nella Coppa maschile sarà di nuovo Austria contro “Resto del Mondo”?

Francesco Paone Casati

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Daniel Tschofenig / La Presse

La XLVII edizione della Coppa del Mondo maschile di salto con gli sci scatterà da Lillehammer. Si riparte da quella Norvegia travolta dallo “Scandalo tute” emerso durante i Mondiali di Trondheim. La squallida vicenda si è risolta in una bolla di sapone (punizioni irrisorie per gli atleti, tecnici e sarto rimossi dalla federazione di pertinenza), ma quantomeno ha generato il proverbiale “giro di vite” relativo ai controlli sull’attrezzatura utilizzata dai saltatori.

Si vedrà se davvero la Fis riuscirà a mettere in atto i propri propositi, fornendo l’altrettanto proverbiale “certezza della pena” in un ambiente in cui, sul piano tecnologico, la ricerca della prestazione è esasperata. Alle nostre latitudini non si percepisce quanto ingegno venga applicato al salto con gli sci, concettualmente parlando affine alla F1 o alla MotoGP nello sviluppo dei mezzi a disposizione. Non si parla, ovviamente, di motori, bensì di tute e scarpe, oltre ad altri capi di vestiario.

I controllati erano arrivati a essere quattro passi avanti rispetto ai controllori. Un divario esagerato, che ha fatto “saltare il sistema”. Non fosse stato per le nazioni rivali della Norvegia, accortesi di quanto spudoratamente gli scandinavi stessero aggirando le regole (perché tutti lo facevano, ma in maniera più discreta), si sarebbe rimasti nella jungla. Viceversa, la denuncia pubblica a mezzo televisivo ha generato il sovraccarico di tensione e portato al cortocircuito.

Non ci potrà mai essere parità, tra controllati e controllori, ma si spera che lo scollamento venga ridotto a un singolo passo. Soprattutto, l’augurio è che ogni atleta venga trattato allo stesso modo, sia esso il fuoriclasse della situazione o il carneade di turno. Sarà cruciale evitare di fare distinzioni tra figli e figliastri, applicando le proprie regole con la medesima determinazione e intransigenza.

Detto ciò, sul piano agonistico è sostanzialmente impossibile indicare un vero favorito per la conquista della Sfera di cristallo. Lo dimostra il fatto che da vent’anni nessun saltatore riesca a primeggiare nella classifica generale per due stagioni consecutive. Si parla di una disciplina nella quale anche il più piccolo dettaglio può fare una grande differenza, spostando gli equilibri quel tanto che basta per vedere chi dominava passare a lottare per i piazzamenti; e viceversa.

La rosa dei papabili è ampia ed è egemonizzata dagli austriaci. Il detentore della Coppa del Mondo Daniel Tschofenig (classe 2002), il suo amico-rivale Jan Hörl (1998) e il vecchio leone Stefan Kraft (1993) sono i più accreditati del lotto rot-weiss-rot. Non tutti hanno vissuto un’estate lineare. Il primo ha superato senza patemi un infortunio muscolare, il terzo ha dovuto fare i conti con gli abituali acciacchi alla schiena. Non v’è dubbio che, se dovessero essere in salute, saranno al vertice sempre e comunque.

Vedremo quali saranno gli obiettivi e, soprattutto, la condizione atletica di Ryoyu Kobayashi. Il ventinovenne giapponese è unanimemente considerato il saltatore più talentuoso del circuito, status riconosciutogli dagli avversari stessi. Il nipponico è tuttavia un personaggio singolare, che vive l’agonismo come una delle tante attività da cui è composta la sua vita poliedrica. Si dedicasse al 100% alla disciplina, non ci sarebbe partita. Per fortuna dei rivali, l’asiatico ha altri interessi, dai quali è spesso distratto.

La Slovenia punterà forte su Anze Lanisek, coetaneo di Kobayashi e atleta completo, al quale non manca nulla per proporsi come potenziale numero 1 del mondo. Se eviterà infortuni e riuscirà a incastrare nel posto giusto tutti i pezzi del proprio puzzle, potrà essere un candidato a diventare la Stella Polare della disciplina.

Discorso simile, con i dovuti distinguo del caso, per la Germania e Andreas Wellinger (di una primavera più anziano rispetto ai già citati Kobayashi e Lanisek). Anche il bavarese, al massimo delle sue potenzialità, ha tutto per proporsi quale punto di riferimento assoluto.

Questi sei sono i primi venire in mente nell’indicare dei candidati alla conquista della Sfera di cristallo, ma i nomi da aggiungere sono tanti altri. Per esempio, qualche protagonista occasionale potrebbe effettuare il proverbiale “salto di qualità”, trovando la costanza ad altissimo livello necessaria per entrare nel Gotha.

Via, allora, all’elenco della spesa. Perché, in tal senso, avrebbero velleità almeno un austriaco (Ortner), un tedesco (Raimund), un norvegese (Sundal), un polacco (Wasek), un giapponese (Nikaido) e un tandem sloveno (Zajc e Domen Prevc). La “lista” è finanche più lunga se si pensa ai potenziali “cavalli di ritorno”, concentrati soprattutto tra Germania (Geiger) e Norvegia (Granerud, Lindvik e Forfang), giusto per citarne alcuni. Se poi ci aggiungiamo i veterani polacchi o gli enigmatici nipponici, non si finisce più!

Queste citazioni sono meri atti formali, figlie di emersioni già palesatosi. Nel salto con gli sci, però, le sorprese non mancano mai e non sarebbero tali se fossero annunciate. Dunque, non rimane che accomodarsi sul divano e ammirare l’inverno 2025-26, che oltre ai Giochi olimpici di Milano Cortina e alla lotta per la Sfera di cristallo, proporrà la liturgica Tournée dei 4 trampolini e i Mondiali di volo. La certezza è una sola, ossia che non ci sarà modo di annoiarsi!

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