GP Valencia

MotoGP, Pedro Acosta è un essere mitologico. Metà uomo e metà piazzamento! A Valencia la metamorfosi vincente?

Francesco Paone Casati

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Pedro Acosta / Valerio Origo

Quanto analizzato nella giornata di ieri, ossia il filotto di sei gare di MotoGP con altrettanti vincitori differenti cominciato a Misano, rappresenta lo spunto per effettuare una riflessione in vista dell’imminente weekend. La sequenza perdurerà anche a Valencia, arrivando a quota sette, oppure in terra spagnola sarà interrotta da qualcuno già capace di primeggiare da Motegi in poi?

Chiaramente, più una striscia di questo tipo si allunga, più diventa improbabile che prosegua. Sia per ragioni di mera probabilità statistica, sia perché si assottiglia il novero di piloti in grado di allungarla. Eppure, c’è un chiaro indiziato a estenderla. Si parla, ovviamente, di Pedro Acosta.

Il ventunenne spagnolo è salito cinque volte sul podio da Brno in poi, dovendosi però sempre accontentare di uno dei due gradini laterali. Per la verità, il suo caso andrebbe approfondito, perché sta assumendo i contorni della figura mitologica.

Se guardiamo all’intera carriera, El Tiburón de Mazarrón è arrivato a quota 10 podi, equamente divisi tra secondi e terzi posti, senza aver mai primeggiato in un Gran Premio vero e proprio! Se al quadro aggiungiamo le Sprint, il numero di piazzamenti in seconda e terza posizione raddoppia, ma di trionfi (neppure dimezzati) proprio non v’è traccia!

Un mito, a modo suo. Se si parla di probabilità matematica, l’iberico la sta sfidando a viso aperto. Dal verso sbagliato, però! Non dipende da lui e non lo fa certo volontariamente. Cionondimeno, la sua tendenza al piazzamento ha dell’incredibile. Arriverà il suo giorno, dubbi non ce ne sono. Sarà il 16 novembre 2025? La risposta si materializzerà a breve. Invero, nel suo caso, già vederlo trionfare nella Sprint di sabato sarebbe un evento.

Altri potenziali indiziati a portare la sequenza a sette? Forse un pilota che, come Acosta, è unanimemente ritenuto uno dei migliori del lotto, ma corre con un mezzo inferiore (Fabio Quartararo). O, viceversa, chi dispone di una Ducati, però in questo 2025 non ha ancora primeggiato (Fabio Di Giannantonio o Franco Morbidelli). Certo è che se dovesse vincere una Honda, oppure un’altra KTM, allora a Pedro converrebbe fare un passaggio a Lourdes durante l’inverno. Magari non servirà a niente, però non costerebbe nulla e male non farebbe…

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