GP Portogallo
MotoGP, l’esordio di Bulega e il derby Bezzecchi-Bagnaia i temi forti del GP di Portogallo
Il penultimo atto del Mondiale di MotoGP si disputerà nel fine settimana del 7-9 novembre a Portimao, dove andrà in scena il Gran Premio del Portogallo. La stagione rischiava di imboccare il proverbiale ultimo chilometro in tono minore, poiché tutto (o quasi) è già stato deciso. Cionondimeno, si è avuto un ritorno di fiamma in termini di interesse.
Marc Marquez ha vinto matematicamente il Mondiale già a fine settembre, poi è stato spedito in vacanza anticipata dalla frattura alla spalla destra patita pochi giorni dopo a Mandalika. Dunque, il mattatore del 2025 non sarà della partita. A sostituirlo, in terra lusitana, sarà Nicolò Bulega. È questa la dinamica più interessante dell’intero weekend.
C’è grande curiosità per capire quali prestazioni potrà fornire il ventiseienne emiliano, Vice-Campione del Mondo Superbike. Ovviamente, se dovesse faticare non ci sarà da stupirsi, monta in sella a una moto appena assaggiata, quando tutti i compagni di marca la conoscono come le loro tasche, essendovi in sella da quasi un anno. Comunque sia una bella opportunità per il ducatista, che se viceversa dovesse brillare, aprirebbe nuovi scenari alla sua carriera, seppur con la prospettiva sul 2027.
Per il resto, cosa resta in palio, oltre alla gloria di giornata? Il gradino più basso del podio in campionato, che rappresenta un traguardo particolarmente ambito dall’Aprilia, non avendolo mai conseguito. Marco Bezzecchi è attualmente terzo, ma deve guardarsi da Francesco Bagnaia, il quale sta cercando di concludere il 2025 in maniera vigorosa, allo scopo di trovare quel volano morale necessario per rilanciarsi in vista del 2026.
Gli italiani sono separati da 5 punti in favore del più giovane e meno blasonato dei due. Partita tutta da giocare, quella per l’ipotetica “medaglia di bronzo”. Un match dal quale, in linea ipotetica, Pedro Acosta non è ancora tagliato fuori. Il giovanissimo spagnolo si trova a -31 dal Bez e a -26 da Pecco. Non è un ritardo semplice da recuperare, soprattutto su due avversari in contemporanea, però ora come ora l’iberico va considerato il terzo incomodo.