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Motociclismo, il Campionato Italiano di Moto3 è dominato…Da uno spagnolo! Futuro sempre più grigio?

Alessandro Passanti

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Moto3 - origo.v

Il Motomondiale sta diventando sempre meno “italiano” nelle categorie propedeutiche, e la situazione, com’è ben noto, sta ulteriormente andando a complicarsi. Il campionato Moto3 2025, per esempio, ha visto ai nastri di partenza Luca Lunetta, Guido Pini, Dennis Foggia, Matteo Bertelle, Nicola Carraro, Stefano Nepa e Riccardo Rossi, con risultati davvero poco incoraggianti.

L’Italia nella classe più leggera (a due gare dal termine) sta procedendo con appena cinque podi complessivi e zero vittorie. Un trend che prosegue ormai da anni, tanto che un italiano non ha mai vinto il titolo da quando il campionato ha preso il nome di Moto3. Bisogna tornare addirittura al 2004 con Andrea Dovizioso per vedere un nostro alfiere nella classe 125. Se, però, già da tempo, la situazione è preoccupante a livello di Motomondiale per quanto riguarda il presente, il futuro è avvolto da nuvoloni ancor più neri. È sufficiente analizzare la situazione del CIV – Campionato Italiano Velocità, specialmente sulla Moto3. 

Nell’appuntamento di Misano disputato ad ottobre, Marcus Ruda (Lucky Racing team) ha dominato entrambe le manche. La prima lo ha visto trionfare davanti ad altri due connazionali, Pablo Olivares Rodriguez (2WheelsPoliTo) a 9.2 secondi e Alberto Ferrandez (2WheelsPoliTo) a 24.3. Il primo degli italiani è stato Daniel Da Lio (2WheelsPoliTo) quarto a 25.3. In Gara-2, invece, Marcus Ruda ha vinto per dispersione con 21.1 secondi sul nostro Elia Bartolini (CR&S) e 21.1 anche su Valentino Sponga (BeOn). Un ennesimo risultato tutto in chiave iberica che conferma Marcus Ruda nettamente in vetta alla classifica generale con il titolo già in tasca. Lo spagnolo chiude con 264 punti contro i 170 di Valentino Sponga ed i 153 di Elia Bartolini, mentre è quarto Daniel Da Lio con 127.

Inutile girarci attorno o fare finta di niente. L’Italia sta completamente mancando il ricambio generazionale. Anzi, per essere più precisi, sta fallendo anche l’ennesimo tentativo. Ormai da tempo i piloti di casa nostra non sono protagonisti in Moto3 e Moto2 e anche quelli che gareggiano in MotoGP iniziano ad avvicinarsi ai 30 anni piuttosto che rimanere vicini ai 20. La Spagna sta fagocitando ormai tutti i campionati. In Moto3, per esempio, 7 dei primi 11 della classifica generale sono iberici (4 su 4 in vetta), in Moto2, invece, sono ben 10 al via del campionato, con 5 dei primi 11 della graduatoria. L’Italia ormai può solo fare da spettatrice. Gli errori a livello giovanile tra crescita ed inserimento sono sotto gli occhi di tutti. Occorrerà tempo per rivedere i piloti di casa nostra protagonisti nel Motomondiale. 

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