Canottaggio
Maria Lanciano: “L’Italia ha creduto subito nel beach sprint. Los Angeles 2028 una motivazione enorme”
Maria Lanciano poche settimane fa ha conquistato la medaglia d’oro agli Europei under 19 di canottaggio beach sprint nel singolo femminile, che sarà specialità olimpica a Los Angeles 2028: l’azzurrina sarà protagonista ad Antalya, in Turchia, nei Mondiali di categoria, che si svolgeranno dal 6 al 9 novembre, nella stessa sede in cui l’italiana ha vinto la rassegna continentale. A pochi giorni dalla manifestazione iridata, la campionessa continentale U19 ha parlato ai microfoni di OA Sport, concentrandosi non soltanto sull’impegno ormai imminente.
Ti aspettavi un dominio così netto agli Europei U19?
“Sinceramente no, non mi aspettavo un dominio così netto. Sapevo di poter far bene, ma in queste gare tutto può succedere, niente è scontato“.
Come ti sei avvicinata al coastal rowing?
“Ho iniziato a remare facendo canottaggio flat, però mi sono dovuta affacciare al beach sprint perché, essendo nata e cresciuta a Barletta, una città sul mare, è difficile riuscire ad allenare al meglio il canottaggio tradizionale, che è uno sport maggiormente da lago, quindi il beach mi è sembrato subito un’ottima alternativa. Il beach sprint poi, essendo molto dinamico ed imprevedibile, mi ha subito affascinata. Da lì ho iniziato ad allenarmi con più costanza e me ne sono innamorata“.
In percentuale, quanto contano il canottaggio e la corsa nel beach sprint? Quali altri fattori sono da tenere in considerazione?
“Direi che il canottaggio pesa circa il 70%, ma la corsa finale può davvero decidere tutto, quindi non va sottovalutata. Oltre a questi due aspetti, contano molto anche la partenza dalla spiaggia, che deve essere la più veloce possibile, la bravura nel saper salire e scendere dalla barca con velocità ed agilità, la dimestichezza nel saper fare una veloce virata di 180° intorno alla boa, ed ovviamente anche la capacità di leggere il mare, capire dove prendere l’onda giusta o come gestire il rientro può fare la differenza“.
Ai Mondiali U19 l’obiettivo sarà ancora il gradino più alto del podio?
“L’obiettivo è sicuramente quello di dare il massimo. Ovviamente sarebbe bellissimo salire di nuovo sul podio, ma so che ogni gara è una storia a sé, e che il livello è altissimo. Ovviamente darò il massimo e spero di poter dire, a fine gara, di aver fatto tutto il possibile“.
Hai 18 anni: pensare a Los Angeles 2028 è un obiettivo, o pensi che i Giochi arriveranno troppo presto per te?
“Los Angeles 2028 è sicuramente un sogno. Sarebbe incredibile, ma so che devo ancora crescere tanto come atleta. Non so se le Olimpiadi arriveranno troppo presto, ma di sicuro sono una motivazione enorme. Per ora preferisco concentrarmi sui passi che ho davanti, senza fretta, un anno alla volta, e vedere fin dove riuscirò ad arrivare“.
Nel beach sprint serve grande esplosività muscolare, che a te non manca. Su quali altri aspetti stai lavorando?
“Sto lavorando molto sulla continuità della spinta, perché nel beach serve riuscire a mantenere un ritmo alto anche quando le condizioni del mare sono difficili. Inoltre sto curando molto la tecnica in mare, che cambia parecchio rispetto al canottaggio flat, in quanto è fondamentale saper vogare bene sulle onde“.
Trattandosi di uno sport nuovo, quanto potranno mutare secondo te le gerarchie internazionali nel coastal rowing nel prossimo triennio fino alle Olimpiadi?
“Secondo me potranno cambiare parecchio, infatti molti campioni del canottaggio flat stanno iniziando a praticare il beach sprint. È uno sport nuovo ed in continua evoluzione, quindi i margini di crescita sono enormi. Molti Paesi stanno iniziando ad investire seriamente, quindi potremmo vedere nuove Nazioni emergere in breve tempo“.
In generale l’Italia si è fatta trovare pronta secondo te con l’introduzione del beach sprint? E in che modo sta investendo?
“Sì, direi proprio di sì. L’Italia ha creduto fin da subito nel beach sprint. Proprio quest’anno, infatti, ho avuto la fortuna di poter partecipare a diversi raduni mirati a formare la squadra nazionale di beach. Questo ci permette di arrivare alle competizioni internazionali con una preparazione solida“.
Possiamo definirti una specialista del coastal rowing, oppure in futuro ti vedremo all’opera anche nel canottaggio tradizionale? Le due specialità possono coesistere?
“Ho iniziato facendo canottaggio flat, poi mi sono avvicinata al beach, e con il tempo ho capito che le due realtà difficilmente possono coesistere. Più si va avanti, più gli allenamenti del beach diventano specifici, e se la preparazione invernale è abbastanza simile, quella estiva invece, è molto diversa da quella del canottaggio tradizionale. Per questo, al momento, mi sto concentrando sul beach, che sento più mio e dove posso esprimermi al meglio“.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno è continuare a migliorarmi ed a divertirmi in quello che faccio. Ovviamente rappresentare l’Italia ai massimi livelli sarebbe fantastico, però bisogna guardare avanti per step, quindi per ora cercherò di continuare a vestire la maglia azzurra ogni anno. Ovviamente la cosa più importante per me è non perdere mai la passione e la voglia di mettermi in gioco ogni giorno“.