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MAESTRO, INSEGNACI! Jannik Sinner vince il braccio di ferro con Alcaraz e si conferma campione alle ATP Finals!

Federico Rossini

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Sinner / LaPresse

Jannik Sinner, per la seconda volta consecutiva, vince le ATP Finals senza perdere neppure un set. Carlos Alcaraz, nell’atto finale in quel dell’Inalpi Arena di Torino, stavolta è costretto a cedere con il punteggio di 7-6(4) 7-5. Ci sono proprio tutti nell’impianto piemontese, gli uomini del tennis, dello spettacolo, della canzone. Tutti uniti per un solo nome, quello di Jannik, che intasca una delle vittorie più significative dell’anno e, forse, non solo.

Primi tre game senza sostanzialmente scossoni, poi è il quarto, con Sinner al servizio, a riservare i primi grattacapi: 30-30 e scambio lungo, poi doppio fallo e parità, e proprio in quel momento uno spettatore dev’essere soccorso. Dopo dieci minuti di stop Jannik avanza e poi chiude a rete, quindi tira giù un ace ed è 2-2. E poi riesce a portarsi sul 15-30, prima che il game vada ai vantaggi. Alcaraz salva con un rovescio all’incrocio delle righe una palla molto pericolosa, poi sale sul 2-3; Sinner chiude il game successivo con un dritto in controbalzo lungolinea di difficoltà elevatissima. L’azzurro passa a insidiare di nuovo lo spagnolo con un dritto lungolinea sulla mezza riga che vale il 30-30 sul 4-4, ma arrivano un paio di dritti che fermano ogni speranza. Il murciano, però, chiede medical timeout per fastidi al ginocchio destro. I due game successivi procedono tranquillamente, ma, sul 5-6, Alcaraz tenta di colpire e si guadagna un set point alzando più che può il livello. Una gran seconda di Sinner, profonda, glielo nega, ed è sempre il servizio a garantirgli il tie-break. Il primo minibreak è di Jannik, che sfrutta un dritto largo del murciano per andare sul 3-2, salvo poi perdere il vantaggio un paio di punti dopo. Quel che accade nel prosieguo, però, ha tutto dello show a livello difensivo da parte dell’azzurro, che con due punti splendidi in tal senso e poi con una grande prima esterna intasca il 7-4.

Il primo game del secondo set vede un calo d’intensità da parte di Sinner, che si fa il break praticamente da solo. I successivi giochi mostrano spunti abbastanza interessanti, ma fino al 2-3 di possibilità di rientrare non se ne vede l’ombra. In questo momento, però, il dritto già un po’ ballerino di Alcaraz ha qualche momento di cedimento, e c’è la palla break. Sinner, qui, risponde colpendo la palla talmente male che rimane chissà come in campo; due colpi dopo è palla corta di dritto, 3-3 e scuse, ma intanto la parità è tornata. Lo spagnolo sfrutta però un paio di seconde di Jannik dal 30-15 per cercare di riguadagnare il vantaggio, ma di nuovo è il dritto a tradirlo. Si porta il dito all’orecchio, l’azzurro, dopo uno scambio da 24 colpi che gli procura la palla del 4-3, che arriva dopo altri due punti e altra lotta significativa. Scoccano le due ore sul 5-4, poi sul 6-5 sale alto il coro “Olè, olè olè olè, Sinner, Sinner”, che proprio sulle tribune torinesi nacque due anni fa. Quasi un segnale, perché si va sul 30-30, poi ai vantaggi. Alcaraz sbaglia totalmente i tempi della discesa a rete, Sinner gli mette la palla nei piedi: match point. E su questo, dopo un lungo scambio, se ne va largo il rovescio dello spagnolo. Due ore e un quarto dopo l’inizio, Jannik si getta a terra, Torino esplode, la gioia è totale.

Per Sinner arriva anche uno dei primati più spaventosi: quello di essere il primo giocatore della storia delle ATP Finals, che parte dal 1970, a vincere il torneo per due volte di fila senza perdere alcun parziale. E diventa anche il quarto più giovane a portare a casa il torneo in anni consecutivi dopo Hewitt, Lendl e Federer. Alcaraz è l’unico giocatore che sia stato capace di strappargli la battuta in tutto l’evento. Per Jannik la più lunga serie di set vinti consecutivamente nella storia dell’ex Masters dal 1990 in poi: 20. Il primato è ancora di Ivan Lendl con 24. 24 come i titoli di Sinner, che raggiunge Alcaraz e Zverev.

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