Tennis
Lorenzo Sonego: “Onorato di essere parte di questo gruppo, darò sempre l’anima per l’Italia in Coppa Davis”
Una squadra in tutto e per tutto. È questo il concetto che emerge dopo il trionfo dell’Italia del tennis in Coppa Davis. L’affermazione 2-0 contro la Spagna nella finale di Bologna ha queste caratteristiche. Un cammino esaltante per la compagine capitanata da Filippo Volandri, capace di vincere tutti gli incontri, senza mai concedere nulla ai rivali.
Ci hanno provato gli iberici con Jaume Munar, nel secondo singolare, a riaprire i giochi. Bravissimo Flavio Cobolli a reagire dopo un primo set complicatissimo, ribaltando l’inerzia della partita e conquistando il punto decisivo che ha permesso al Bel Paese di festeggiare una tripletta storica, cosa che non accadeva da 53 anni. L’ultima rappresentativa ha realizzare un tris del genere furono gli USA dal 1970 al 1972.
E così, anche per chi non è sceso in campo, è stata un’occasione speciale. Il riferimento è a Lorenzo Sonego, il “terzo uomo” di Volandri, chiamato per sostituire Lorenzo Musetti e scelto per il suo modo di interpretare la Davis, ricordando quanto fatto due anni fa in doppio con Jannik Sinner.
“Una serata bellissima, abbiamo sofferto tanto, ma ce la siamo andati a prendere e abbiamo meritato. Sono stati bravissimi Matteo (Berrettini ndr.) e Flavio Cobolli (ndr.) a conquistare i punti, ma siamo una grande squadra, l’abbiamo dimostrato in questi ultimi anni. Sono molto contento“, le prime parole a caldo di Sonego ai microfoni di SuperTennis. “Quando il capitano mi ha chiamato, ho detto sì subito, non rifiuterei mai la convocazione in Davis. Si gioca per il proprio Paese, è una cosa che bisogna fare, sono felice di questo risultato e di questo gruppo. Darò sempre tutto per l’Italia“, ha sottolineato il giocatore piemontese.
Ai microfoni di Sky Sport ha aggiunto: “Il segreto di questo gruppo consiste proprio nell’unità e nell’amicizia. Siamo molto affiatati. Penso a Berrettini, che due anni fa venne a Malaga da infortunato per sostenerci. In questo caso, ho cercato io di spingerlo e supportarlo in campo. Certo, giocare sarebbe stato bellissimo, ma siamo una squadra e si dà il proprio contributo, dimostrando vicinanza ai compagni. Il capitano sa quanto ci tengo alla Nazionale e a questi ragazzi. Io, ogni volta che potrò scendere in campo, darò l’anima. Mi piace questo gruppo e stare con questi giocatori“.