Hockey ghiaccio
Hockey ghiaccio, Stefan Mair: “Problemi di finalizzazione, ma ci sono automatismi e un gruppo ampio verso Milano Cortina 2026”
Dopo la tappa polacca della neonata European Cup of Nations, per la nazionale italiana di hockey ghiaccio, che ha messo insieme un ruolino fatto di 2 vittorie e 1 sconfitta (affermazioni contro Slovenia e Gran Bretagna, e ko contro i padroni di casa) è tempo di bilanci.
A fotografare la situazione al sito federale è stato il viceallenatore del Blue Team, quello Stefan Mair che ha detto: “Sappiamo che il nostro problema è quello della finalizzazione, visti i numeri avremmo potuto segnare anche di più soprattutto con la Polonia. Importante l’aver trovato un gol in power play in ognuna delle tre partite, in una situazione di gioco che sarà decisiva nei match più importanti. Il nostro periodo peggiore penso sia stato il terzo con la Gran Bretagna, mentre nel complesso la gara con la Slovenia è stata la più completa e compatta”.
Poi il tecnico ha aggiunto parlando del gruppo fatto di 29 convocati complessivi, con i nuovi ingressi di Rigoni, DiGiacinto, Bradley e Ramoser: “Siamo soddisfatti del rendimento dei nuovi, come Bradley che ci darà una grande mano, ma non solo. Hanno fatto bene anche i giovani impegnati in Polonia. Chi è con noi da tempo ha fatto vedere di avere automatismi solidi, sappiamo comunque che per giocare a Olimpiadi Invernali e Mondiali Top Division bisognerà essere molto più reattivi, intensi e pattinare ancora di più senza disco”.
Infine un pensiero verso quello che si potrà materializzare fra qualche mese sul ghiaccio delle Olimpiadi: “Nello staff tecnico abbiamo dei dubbi, ci sono più soluzioni per lo stesso ruolo. Contiamo di mettere insieme una squadra che sia un mix di questa vista a novembre e quella che giocherà a dicembre, i giocatori comunque sanno di avere delle possibilità e vogliono dare il massimo, nessuno deve sentirsi escluso dalla possibilità di giocare contro i campioni dell’NHL a febbraio”.