Hockey ghiaccio: Italia, il bilancio dopo l’European Cup of Nations. Bene l’identità, manca il cinismo

Michele Cassano

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Nazionale Italiana Hockey Ghiaccio - Vanna Antonello

Era partita male e poi si è rifatta, nel corso di una tre-giorni a dir poco intensa e ricca di colpi di scena. L’Italia dell’hockey su ghiaccio può guardare alla tappa polacca dell’European Cup of Nations complessivamente in maniera positiva, anche se qualcosa non ha funzionato nel corso delle tre partite contro i padroni di casa della Polonia (sconfitta 4-2), e successivamente con Gran Bretagna e Slovenia (entrambe superate: 5-4 all’overtime i primi e 3-2 nei regolamentari i secondi).

Buona la struttura: si vede l’identità e la proposta di gioco

Nei 185 minuti di campo a Sosnowiec, includendo i 5 giri di lancette dell’overtime contro i britannici, il Blue Team ha creato davvero tanto: il dato statistico a tal proposito parla di 59 occasioni da rete per gli azzurri, con un roster fatto da 29 convocati e nello specifico 4 esordienti (Rigoni, DiGiacinto, Bradley e Ramoser): mostrata quindi la buona cifra tecnica degli uomini di Jukka Jalonen, che hanno allargato anche il serbatoio di possibili scelte verso le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Tante chance, ma poca concretezza

Quasi 60 opportunità e solo 10 gol: 1 gol messo a referto ogni 6 occasioni di media create è un dato ancora troppo basso, soprattutto se si pensa al lignaggio delle squadre poi da affrontare tanto nell’avventura a Cinque Cerchi quanto in quella iridata, in Top Division, qualche mese dopo i Giochi di Milano Cortina. Va alzata la precisione e ristretto il margine d’errore nei pressi delle gabbie avversarie.

Prossimo appuntamento per il Blue Team in programma a dicembre: si volerà in Ungheria per il Torneo di Budapest, dall’8 al 14 dell’ultimo mese dell’anno, contro i magiari padroni di casa, nuovamente la  Polonia e poi la Francia.

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