Strada
Ciclismo, Primož Roglič pensa già al 2026: “Voglio la quinta Vuelta, ma il sogno è il Tour de France”
Primož Roglič, dopo aver spento le 36 candeline a fine ottobre, non ha la minima intenzione di mollare la presa e, anzi, pone già gli obiettivi in vista della prossima stagione. Il 2026 vedrà lo sloveno conquistare la sua quinta Vuelta a España? Lo scopriremo nel mese di settembre, mentre a luglio il suo sogno sarà il Tour de France. La voglia di cancellare il crollo finale del 2020 è ancora ben nitido nella sua mente.
Il portacolori del team Red Bull-Bora-hansgrohe, che vedrà Remco Evenepoel come compagno di squadra, conferma la sua intenzione di battagliare ancora per la Grande Boucle: “Se sarò in grado di partecipare al Tour, se me la sentirò, vorrò esserci, perché è la gara più importante al mondo ed è davvero fantastico farne parte. Amo la folla, il sostegno, l’obiettivo che ti prefiggi di competere contro i migliori corridori del mondo, dove puoi mostrare la tua determinazione e chi sei. È tutta un’esperienza meravigliosa. È la gara più importante al mondo, l’obiettivo principale per ognuno in gruppo. Tutti quelli che iniziano a praticare il ciclismo lo fanno perché hanno visto il Tour de France, non il Catalunya. Se dovessi scegliere un’altra gara da vincere, sarebbe ovviamente il Tour, anche se ci sono andato vicino e questo è già fantastico“. (Fonte: L’Equipe).
Per un ciclista classe 1989, non è facile duellare contro atleti nel pieno delle proprie forze. Molti, alla sua età, penserebbero al ritiro: “Se si guarda al quadro generale, ogni giorno che passa è un giorno in meno della nostra vita. Si può cercare di rallentare il tempo, ma passa comunque. Quindi sì, cerco di godermela un po’ di più. Ma se ripenso a qualche anno fa, quando vincevo di più, anche quella era una bella sensazione. Diciamo solo che oggi è un tipo diverso di piacere”.
Ultima battuta sul bilancio del 2025, e non solo: “Devo essere realista. La scorsa stagione non ho vinto molto, quindi prima devo rimettermi in una posizione tale da poter vincere qualcosa. Una volta fatto questo, non sarà un problema scegliere questa o quella gara. Ce ne sono tantissime da gennaio a ottobre, e la squadra non mi dirà ‘No, no, tu resti a casa’ quando sono in grado di vincere”.