Tennis
Auger-Aliassime punzecchia: “Sinner e Alcaraz non sono imbattibili, c’è un modo per metterli in difficoltà”
Felix Auger-Aliassime si è reso protagonista di una fantastica cavalcata al Masters 1000 di Parigi, riuscendo ad approdare in maniera brillante alla finale, che andrà in scena domenica 2 novembre (ore 15.00) a La Defense Arena di Nanterre. Il canadese se la dovrà vedere con Jannik Sinner, che in caso di conquista del trofeo tornerà numero 1 del mondo e permetterà a Lorenzo Musetti di continuare a inseguire la qualificazione alle ATP Finals, il torneo di fine anno riservato ai migliori otto tennisti del Pianeta.
Il 25enne aveva incominciato la propria avventura sul cemento della capitale francese con tre rimonte contro l’argentino Francisco Comesana, il francese Alexandre Muller e il tedesco Daniel Altmaier, poi ha alzato il ritmo contro il monegasco Valentin Vacherot e il kazako Alexander Bublik. Il nordamericano ha così scavalcato Lorenzo Musetti nella Race e si prepara alla sfida contro il numero 2 del mondo, con cui i precedenti sono in perfetta parità (2-2, ma i suoi successi risalgono a tre anni fa).
Felix Auger-Aliassime si è soffermato sul match che metterà in palio il titolo durante la conferenza stampa che ha fatto seguito all’affermazione contro Bublik: “Sinner è il favorito, ma cercherò di giocare il mio miglior tennis. Nei precedenti siamo 2-2, ma lui è il favorito sulla carta. Abbiamo giocato un buon match a New York, ma alla fine è stato lui ad avere la meglio. Le prime volte che l’ho battuto era ancora un giovane Jannik, non il giocatore completo che è oggi. È migliorato tantissimo“.
Il numero 8 virtuale del mondo ha poi proseguito: “Giocare contro di lui è sempre una sfida stimolante: ti costringe a essere estremamente disciplinato tatticamente e a eseguire il tuo gioco quasi alla perfezione per vincere. Dovrò essere pronto, ridurre al minimo gli errori e provare a portare a casa la partita. Ora sono più maturo, accetto anche i giorni difficili. Cerco di migliorarmi come giocatore ma anche come persona. Come uomo sono rimasto lo stesso, ma tennisticamente ho fatto grandi progressi: il servizio è più stabile, rispondo meglio e il rovescio è più solido. Sono diventato un giocatore più completo“.
Il canadese è tornato sui suoi giorni migliori a livello tennistico: “Nel 2022 vivevo ogni partita con troppa frenesia, e se giocavo male perdevo fiducia. Ora mi considero un buon giocatore, consapevole che ci sono giorni migliori e peggiori. L’importante è accettarlo e trovare il modo di vincere anche quando non ti senti al massimo“. Un confronto con la sua prima finale in un Masters 1000 giocata a Madrid: “Lì ero molto nervoso, ho avuto crampi nel secondo set. Stavolta mi sento più sereno, più in pace con me stesso. Credo che domani riuscirò a gestire meglio le emozioni e a mantenere il livello per tutta la partita“.
Un passaggio sulla sconfitta contro Sinner agli US Open: “A New York ho avuto momenti in cui sentivo di poter girare la partita. È stato incoraggiante: questi giocatori non sono imbattibili. Sono fortissimi, certo, ma c’è sempre un modo per metterli in difficoltà. Non voglio guardare troppo avanti, ma vedo cosa succede nel circuito. Jannik e Carlos sono a un livello altissimo, ma anche altri come Fritz stanno mostrando grande continuità. Io sto lavorando per restare lì vicino. È un ottimo periodo per me, il più costante della mia carriera”.