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ATP Finals 2025: Carlos Alcaraz soffre, ma rimonta Taylor Fritz e fa 2/2

Federico Rossini

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Alcaraz / LaPresse

Carlos Alcaraz vince il secondo match delle sue ATP Finals 2025. Lo spagnolo, dopo una lotta veramente dura e due ore e 48 minuti di permanenza all’interno dell’Inalpi Arena, batte l’americano Taylor Fritz con il punteggio di 6-7(2) 7-5 6-3. Ora la qualificazione in semifinale, per lui, non è assicurata: deve sperare che Alex de Minaur batta Lorenzo Musetti, ma l’intenzione del toscano è senz’altro ben diversa. Se l’italiano sconfiggesse l’australiano, tutto rinviato a giovedì.

Il primo game vede già Alcaraz cercare di mettere Fritz in difficoltà in qualsiasi modo, con la conseguenza che si va verso i dieci minuti di durata e ci sono anche due palle break a favore del murciano. L’americano, però, regge bene l’urto nonostante alcuni colpi stupefacenti sia in attacco che in difesa da parte del numero 1 del mondo e tiene la battuta. Anche il successivo game dura tantissimo, un’altra decina di minuti nella quale è Alcaraz a dover salvare, in una maniera o nell’altra, quattro palle break. Il pubblico inizia a divertirsi, ma arriva presto l’allungo, quello vero, da parte dello spagnolo che strappa la battuta a Fritz nel terzo gioco. Lo statunitense può subito replicare, ma sul 30-40 del quarto gioco spedisce la risposta di rovescio in rete. La seconda chance è però quella buona: accelera di rovescio, dritto che Alcaraz non rimanda di là e 2-2. Dopo qualche game nel quale succede decisamente di meno, per Fritz arriva la grande occasione: palla break sul 4-3, sprecata con un dritto lungo. L’altra chance gliela toglie lo spagnolo, poi c’è ancora un po’ di lotta prima di andare al tie-break. In esso Fritz si guadagna subito il minibreak, con i gratuiti di Alcaraz che salgono e la diretta conseguenza che è il 7-2 dell’americano.

Dopo i primi quattro giochi non forieri di grandissima lotta, è il quinto che vede Fritz alzare di nuovo i giri del motore con una qualità della risposta che si fa alta. Del resto, il suo schema è sempre uno: mettere la palla più profonda possibile. E se questa è nei piedi di Alcaraz, tanto meglio. Fritz, dopo lo 0-30, sul 40 pari gioca uno scambio magnifico girandolo e guadagnandosi, di dritto, la palla break. Alcaraz risponde per le rime con un secondo scambio di enorme qualità, con un ace a 220 km/h annulla la seconda chance per il suo avversario, chiudendo il 3-2 dopo 14 minuti. Passato questo pericolo, l’iberico cerca di affondare il colpo sul 4-3, producendo il massimo sforzo per arrivare a sua volta alla palla break, cancellata da una gran prima di Fritz. Sembrerebbe un set destinato, nonostante tantissima battaglia, intrinsecamente al tie-break, e invece, da un nastro molto fortunato per Alcaraz, nasce anche il game più brutto mai giocato finora da Fritz, che in un sol colpo cede tutto. 7-5 per lo spagnolo, si va al terzo dopo due ore e 10 minuti.

Nonostante quanto di duro subito in questa fattispecie, l’americano riesce in qualche modo a tenere in mano la situazione nei primi game del terzo set, dimostrando che ha ancora tutta l’intenzione di creare grattacapi al leader del ranking ATP. Il problema, però, è che arriva un passaggio al vuoto al servizio che vuol dire tre palle break a favore di Alcaraz, con la seconda che è quella buona e con l’americano che, a questo punto, si nota in un calo piuttosto netto. Con qualche fatica il classe 2003 si assicura il 5-2, e poi giungono subito tre match point di cui due consecutivi. Fritz riesce a profondere un grande sforzo per annullarli tutti, ma Alcaraz, sulla propria battuta, non fa sconti e chiude una pratica durissima.

Al di là dei numeri di oggi, c’è un dato particolare che porta a un altro primato di Alcaraz: è il pioù giovane dagli Anni ’90 a registrare 50 vittorie su top 10, con i suoi 22 anni e 195 giorni, nonché il terzo per numero di match contro gli stessi (dopo Connors e Becker), nel suo caso 73. Circa i numeri odierni, non bastano a Fritz 14 ace perché, con il passare del tempo, cala la seconda di servizio, che finisce per assestarsi al 41% contro il 52% di Alcaraz. Che, dal canto suo, dovrà migliorare il 64% di prime in campo.

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