Atletica
Andrea Bernardi: “Ai Mondiali sono entrato nei meccanismi della 4×100. Ho margini buoni sul tempo…”
Nell’ultima puntata di Sprint Zone, rubrica condotta da Ferdinando Savarese sul canale YouTube di OA Sport, è stato ospite Andrea Bernardi. Diversi i temi toccati dal velocista azzurro, classe 2003, che era presente ai Mondiali di Tokyo: il debutto con la Nazionale maggiore, le aspettative legate alla convocazione, l’inizio di carriera, le caratteristiche tecniche, il bilancio dell’annata e le prospettive per la nuova.
Sul debutto con la Nazionale maggiore: “No, è stato veramente molto inaspettato. perché a inizio stagione tutto mi aspettavo tranne che finire a Tokyo, perché non era non era nei miei orizzonti all’inizio. È stata un’esperienza veramente molto, molto bella. È stato molto bello già solo essere convocato per il raduno a Roma che si è tenuto a fine agosto e che da lì poi ci ha portato ai Mondiali di Tokyo e già lì ho potuto vivere un pochino l’ambiente della staffetta con anche gli altri ragazzi, il prof Di Mulo e insomma entrare un pochino in questi meccanismi che sono molto più complicati di quello che pensavo. Però è un bell’ambiente e sono molto contento di essere stato convocato per Tokyo, dove appunto ho avuto la cerimonia di iniziazione. Sì che mi hanno mi hanno tagliato i capelli. È un bellissimo ricordo che ho. Non è nulla di traumatico, anzi, io mi porto un bellissimo ricordo da quel giorno e sono molto contento“.
Sulle aspettative legate alla convocazione: “No, allora io non mi aspettavo sicuramente non di essere convocato, almeno non prima del raduno. Sapevo che andavamo giù in raduno in tre, giovani appunto, che eravamo io, Junior Tardioli e Nappi. Esatto, e nessuno dei tre penso avesse ricevuto comunicazione riguardo possibili convocazioni, ma che appunto sarebbero state effettuate delle scelte dopo averci visto. E così è stato. Io a Roma mi sono soltanto messo a disposizione, ho fatto il mio. E poi sì, mi è stato comunicato già giù il raduno che sarei stato convocato, anche perché le convocazioni sono uscite un paio di giorni dopo la fine del raduno; quindi, più o meno eravamo lì con i tempi. Diciamo che mi aspettavo di essere lì, di poter di poter essere convocato. Insomma, una volta convocati al raduno sapevo che c’era questa possibilità, sapevo anche che non era scontato e quindi è stata sicuramente una bella notizia“.
Sull’inizio di carriera: “Io ho iniziato l’atletica alle elementari e durante le elementari alternavo atletica e calcio, facevo un po’ entrambi. Chiaramente col calcio non c’entravo molto, però insomma, come capita a molti ragazzini, insomma, in età giovane si fa calcio e quindi per qualche anno l’ho fatto anch’io, ma è durato poco, diciamo. Poi ho sempre continuato con l’atletica, mi sono sempre trovato bene. E quindi ho proseguito questo mio percorso che col tempo poi mi ha portato a togliermi diverse soddisfazioni che non pensavo di togliermi fino a qualche anno fa“.
Sulle caratteristiche tecniche: “No, in realtà nel riscaldamento io sono abbastanza lungo. Più che altro sento che è una cosa che mi aiuta; quindi, mi piace andare con calma con quello e se anche viene un pochino più lungo va benissimo, soprattutto qua a Milano che fa freddo d’inverno quindi? Riscaldarsi con calma è sempre un buon una buona soluzione? Beh, giri di riscaldamento sì, due non di più, no? Se proprio parliamo di corse di riscaldamento allora no, OK, certo. No, allora sì, allora sono d’accordissimo assolutamente“.
Sull’interessamento di un gruppo militare: “Ancora no“.
Sul passaggio al gruppo di allenamento di Alessandro Simonelli a Giussano : “Sì, sicuramente quello è stato un passaggio molto importante che adesso, guardando indietro, diciamo, posso dire che è stato un momento che mi portato enormi benefici. Sì, perché io mi allenavo con il mio allenatore che ho avuto sin da quando ero piccolo e mi trovo veramente benissimo. Mi sono sempre trovato benissimo. Poi, appunto, a fine 2023 ho deciso di cambiare per trovare un attimo un contesto un pochino più professionistico, anche se vogliamo, perché lì siamo veramente molto avanti e questo poi mi ha portato in queste ultime due stagioni a crescere sempre di più fino a fino a qua. Credo però che la strada sia ancora lunga“.
Sulle distanze percorse: “Io in realtà ho sempre fatto i 200, solo nelle ultime due stagioni li ho un po’ trascurati. Sì, però il 200 è uns distanza che ho sempre fatto e mi è sempre piaciuta da quando ho iniziato un pochino a prendere le cose un po’ più seriamente e nelle ultime due stagioni li ho messi da parte perché appunto anche con il mio allenatore, con Alessandro, abbiamo visto che anche i 100 insomma non stavano andando tanto male, allora valeva la pena concentrarsi un pochino di più lì“.
Sullo scambio reciproco con i compagni di squadra: “Sì, è molto bella anche questa cosa, perché avere un gruppo così così largo ti permette di vedere magari anche qualcuno che non fa la tua disciplina, però vederla arrivare, veder ottenere certi risultati. È molto stimolante anche poi in pista, negli allenamenti quotidiani di tutti i giorni e quindi ha un impatto molto positivo su sugli allenamenti e su sul gruppo il fatto di essere così anche variegate perché appunto spaziamo tra le discipline di corsa. Siamo allenati da gente appunto molto preparata come Alessandro, ma come anche sono. Luca e Marco, che sono altri due nostri allenatori che ci seguono. È veramente un bel gruppo, secondo me“.
Sui ritmi di allenamento: “Ho cambiato nel momento in cui ho cambiato gruppo; quindi, quando mi sono spostato a Giussano. E no, a Giussano abbiamo sempre avuto lo stesso schema, diciamo, o comunque per quanto riguarda il numero di allenamenti è sempre stato otto o nove, diciamo nel periodo invernale perché appunto inseriamo più allenamenti per fare forza. E poi un attimo dipende dal periodo in cui siamo, perché sotto gara ovviamente. Si riduce un pochettino, quindi dipende un pochino dal periodo della stagione, però siamo sugli otto-nove allenamenti“.
Sul percorso di studi: “Io sì, studio, frequento l’università qua a Milano, studio informatica e diciamo che sicuramente accostandolo a un percorso di atletica così che richiede così tante energie, così tanto tempo, ci sto mettendo un pochino di più di quelli che sono i tempi canonici. Sto portando avanti lo studio con calma, è una cosa che mi piace fare, quindi senza fretta, ma è un percorso a cui tengo molto“.
Sulla stagione: “I 60 metri sono proprio la gara che vengono meno esaltate le mie caratteristiche principali, però è anche quella in cui ho molto più margine di miglioramento che poi posso portarmi dietro per la stagione all’aperto, che è quello su cui ci siamo concentrati molto l’anno scorso e quindi essere migliorato molto sotto quel punto di vista, poi mi ha aiutato molto a migliorare anche poi nei centri d’estate, insomma“.
Sul miglior tempo stagionale: “Diciamo che Bergen c’erano delle ottime condizioni per quanto riguarda la pista che era veramente una bella pista, anche il clima si stava veramente molto bene. Peccato solo appunto per quel vento che è sempre stato contro per tutte, per tutti i campionati. In qualunque gara c’è sempre stato un forte vento contro e lì sì, ho fatto delle bellissime gare, veramente sono molto soddisfatto di come sono andati quei campionati. E sì, quel 10 e 43 con -2 adesso è difficile fare un calcolo di quanto potrebbe essere. Con un vento regolare o comunque con un vento anche solo nullo. Però sicuramente mi ha fatto capire che c’erano dei margini veramente molto buoni, ma anche quel 10 e 35 di Caorle mi lascia tanto ben sperare perché le condizioni a Caorle erano veramente difficili perché faceva veramente molto freddo. Era stato un weekend veramente difficile perché c’erano temperature basse per essere ad agosto. E siccome erano intorno ai 20° o anche meno e era tardi la sera, quindi anche quelle condizioni non ottimali, correre il personale lì è stato una bella prova e sono molto soddisfatta anche di quel campionato“.
Sull’esperienza a Tokyo: “Sì, era la prima volta in Giappone, è stata una bellissima esperienza, soprattutto per l’aver condiviso, diciamo per la prima volta, gli spazi con gente che è sempre, diciamo, guardato in televisione e essere lì nello stesso albergo, condividere gli spazi in campo, in pista, i pullman. È stato tutto molto un po’ strano all’inizio, perché non ero abituato a certi contesti. Però è stato veramente molto bello e ed è stata una bellissima esperienza. Del Giappone Non ho visto molto, ho visto veramente poco perché comunque eravamo lì per altro, non per fare certi turisti. Quindi siamo usciti forse un paio di giorni, ma veramente poca roba, anche perché poi la nostra gara era il sabato, se non sbaglio. E poi subito dopo le gare, io sono tornato a casa, quindi non mi sono fermato là a vedere, a vedere il Giappone“.
Sulle prospettive per la prossima stagione: “Gli Europei sono un appuntamento molto stimolante a pensarci. Insomma, sarebbe veramente molto bello riuscire ad esserci e sicuramente è un obiettivo. Vedremo un attimo come andrà la stagione. Diciamo che l’obiettivo principale è quello di continuare nel mio percorso di crescita, continuare a migliorarmi, continuare a vivere sempre più esperienze come quelle che ho vissuto quest’anno e quindi sicuramente gli europei sono un obiettivo fissato sul calendario, poi vedremo durante la stagione quanto possano essere concreti“.
Sulla stagione invernale: “Sì, l’idea è quella, esatto, propedeutica poi per i 100 metri e vediamo se riusciamo a fare anche qualche 200. Ho iniziato da qualche settimana, dopo Tokyo mi sono preso un paio di settimane proprio off per staccare un po’, poi pian piano ho ripreso ad andare al campo e adesso abbiamo ripreso bene con la preparazione da qualche settimana e andiamo con calma. No, forse no, potrebbe quest’anno non andare in Spagna quest’anno, però diciamo che comunque riuscendo ad accedere a un impianto indoor che è a Saronno che è abbastanza vicino, comunque riusciamo ad allenarci bene anche qua“.