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Ambesi orgoglioso: “La pista di bob a Cortina un gioiello di tecnologia. Nessuna italiana come Colturi a 19 anni”

Roberto Santangelo

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Pista bob Cortina 2025 / LaPresse

Nella prima puntata di Salotto Bianco, relativa alla Coppa del Mondo di bob e skeleton 2025-2026 scattata a Cortina, andata in onda sul canale YouTube di OA Sport, condotta da Dario Puppo, è intervenuto Massimiliano Ambesi, giornalista di Eurosport: nella prima parte della trasmissione focus sulla nuova pista Eugenio Monti. A seguire il dibattito si sposta sulla Coppa del Mondo di sci alpino femminile, con considerazioni su Mikaela Shiffrin e Lara Colturi.

L’impatto con la nuova pista Eugenio Monti: “Noi abbiamo visitato il budello, mi piace chiamarlo così, di Cortina per l’ultima volta a fine marzo, inizio aprile, e devo dire che in questi mesi che sono trascorsi la struttura ha fatto passi avanti incredibili. È assolutamente avveniristica, e la pista con le sue varie partenze, che sono diverse per bob e skeleton, slittino maschile, slittino femminile e doppi, è coperta dal primo all’ultimo metro. È un gioiello di tecnologia, e io lo ritengo un assoluto fiore all’occhiello per l’Italia. So che ci sono state tante polemiche, i costi, i tempi, ma il risultato ha oggettivamente dell’incredibile. Oggi ho trascorso questa ora ammirato per quello che che ho visto, quindi tanto di cappello a chi ha avuto l’onere di realizzare un impianto che ha messo in difficoltà il Comitato Organizzatore, su questo non ci sono dubbi, però è un impianto che secondo me, se ben gestito, porterà lustro all’Italia per tanto tempo, quindi mi sento orgoglioso di definirmi italiano, perché in qualche modo mi sento partecipe. Io mi sono battuto tanto affinché l’impianto potesse essere costruito, e il risultato credo che sia una grande vittoria, poi mi rendo conto che c’è chi la ritiene una spesa inutile, tutto quello che si voglia, però a me piace esternare il sentimento che ho provato, che è questo“.

Nel fine settimana le prime gare di Coppa del Mondo sulla pista che ospiterà i Giochi: “Torna la Coppa del Mondo di bob e skeleton in Italia dopo tempo immemore. È bello che possa tornare proprio a Cortina, che storicamente è la culla di queste discipline olimpiche. Non dimentichiamo mai che l’Italia conquista il primo oro olimpico della storia, ma lascia perdere l’oro, la prima medaglia della storia nello skeleton. Tanti quando parlano della storia olimpica invernale italiana ricordano come prima medaglia quella che è arrivata nello sci alpino con un’altra figura leggendaria, ma che comunque vince ben dopo Nino Bibbia. Coppa del Mondo di skeleton e bob, prima lo skeleton e poi il bob. Tanti mi chiedevano: ‘Perché prima lo skeleton?’. Perché chiaramente lo skeleton rovina la pista meno del bob, per una questione di pesi, di incidenza dei pattini, e quindi si partirà con le tre gare di skeleton, femminile, maschile e gara a coppie miste, che sarà nel programma olimpico, ed a seguire ci saranno le quattro gare di bob, quindi monobob femminile, due maschile, due femminile e quattro maschile, che va a chiudere il programm. Perché si chiude sempre con il quattro maschile? L’ho spiegato prima, è una questione di peso del mezzo e di incidenza sul tracciato, sul ghiaccio, che quindi dopo tanti passaggi di un quattro ha necessità di interventi, chiamiamoli di maquillage“.

Passando allo sci alpino, la statunitense Mikaela Shiffrin è in testa alla Coppa del Mondo dopo le prime due prove tecniche della stagione: “Già a Soelden si era visto qualcosa, perché parte con pettorale alto, Mikaela Shiffrin è sempre là, incredibile a dirsi, ma ha perso non il sotto il primo sottogruppo, il primo gruppo in gigante, per via degli incidenti degli ultimi anni, e quindi a Soelden va con un numero alto, inusuale per la più grande ogni tempo, forse, degli sport invernali, potremmo discuterne. E lì arriva non lontana dal podio, ed a Levi, che è un feudo di Mikaela Shiffrin, ha dominato perché nella prima manche ha inflitto distacchi siderali alla concorrenza, compresa quella Ljutic che poi ha vinto la Coppa di specialità in parziale contumacia di Shiffrin, e nella seconda, nonostante sia partita per 30ma, ha avuto la capacità di far segnare il miglior tempo, quindi direi recuperata. Avrà un altro slalom a breve da affrontare, poi si volerà a Copper Mountain e lì vedremo se, in gigante soprattutto, ci sarà quell’ulteriore step in avanti. Adesso Shiffrin ha dimostrato nel corso della sua carriera lastricata d’oro di poter vincere la Coppa del Mondo anche con due specialità. Non è detto che ci riesca, le avversarie non mancano, però la partenza è stata molto convincente. Dopodiché non sarà una rondine a fare primavera, ma di norma gli slalom lei tenderebbe a vincerli. Quello che mi ha colpito degli slalom di Levi in generale, uomini più donne, è il fatto che i podi per un motivo o per l’altro assumono una valenza storica importante, perché abbiamo la ragazza italiana che difende i colori dell’Albania seconda in campo femminile. Ed è un podio pesante, perché se noi andiamo a ripercorrere la storia dello sci italiano, non ci sono atlete di formazione italiana, perché questa è una ragazza nata e cresciuta agonisticamente in Italia, e di nazionalità italiana, perché lei ha doppio passaporto, ma resta di nazionalità italiana e la licenza con cui gareggia è quella albanese, ma al di là di queste precisazioni, che ogni tanto servono per contestualizzare, prima di Lara Coltouri, nessuna sciatrice italiana aveva ottenuto quattro podi a 19 anni e zero giorni, perché lei conquista questo quarto podio a Levi nel giorno del suo compleanno. Ed è qualcosa, secondo me, di significativo. Adesso lei chi insegue? Isolde Kostner, che prima di compiere 20 anni arrivò a sei podi. Perché snocciolo questi numeri? Perché danno un’idea di quale sia il potenziale di questa ragazza“.

Una nuova regola introdotta dalla FIS che è bene spiegare: “Qualcuno mi domandava come interpretare la nuova regola della FIS. Cosa dice questa nuova regola della FIS? Che un atleta può cambiare nazionalità una volta. Vi spiego: Dario Puppo è un tesserato FIS del Paese Italia, e decide di andare a gareggiare il Togo. Gareggia 2 anni per questo Paese esotico e poi dice ‘Ma no, voglio tornare a casa perché mi sono stancato’. Oppure dice ‘Cambio ancora. Mi piace la Nuova Zelanda’. No, ecco, non si può più, quindi una volta che tu cambi nazionalità lì rimani. E allora la domanda è: ‘Ma è il caso Lara Colturi?’. Il caso Lara Colturi è molto semplice, perché Lara Colturi per la FIS non ha mai cambiato nazionalità, cioè il primo tesseramento di Lara Colturi è quello con l’Albania, perché in virtù dell’età, lei in quel momento poteva scegliere per quale Paese gareggiare. Quindi succederà, non succederà, io non lo so. Lara Colturi, volendo, potrebbe un giorno tornare in Italia, quindi alla domanda ‘Il regolamento glielo consente?’, la risposta è sì. Invece quegli atleti che hanno iniziato il percorso con un Paese e poi sono passati ad un altro non possono più cambiare, anche se poi c’è la magagna, e cioè, può essere retroattiva questa legge? Lì si vedrà come verrà gestita, nel senso che questa norma entra in vigore da questa stagione, è stata ratificata nell’ultimo Congresso FIS, quindi se tu cambi Nazione, la prossima stagione poi non lo potrai più fare. Per quegli atleti che hanno cambiato nazionalità già una volta in precedenza bisognerà vedere quale sarà la regola da applicare. Comunque Lara Colturi non rientra in questa categoria, perché lei il primo tesseramento l’ha avuto per l’Albania. Ci tenevo a spiegare questa cosa, era il caso di specificare“.

Ancora sui numeri di Mikaela Shiffrin: “Arriva a 87 successi nelle specialità tecniche, quelle vere, gigante e slalom. Quando si ponevano i confronti con Stenmark, tanti dicevano ‘Non vale, perché Shiffrin ha vinto in superG, ha vinto in discesa, ha vinto le combinate, ha vinto i paralleli’, e adesso però lei è a 87 con gigante e slalom, l’altro chiude la carriera a 86, e quindi si è fatta la storia in tutto per tutto. Per la cronaca, l’87ª vittoria di Shiffrin arriva a poco più di 30 anni, l’86ª vittoria di Stenmark arriva ben oltre 30 anni. Va detto che, in questo momento, se paragoniamo il numero di gare disputate da Shiffrin, slalom e gigante, allo stesso numero di Stenmark, lui è avanti come podi totali, ma è dietro come vittorie. In realtà, se tu vai ad analizzare il parallelismo tra i due atleti, poi lo sci maschile è una roba, lo sci femminile è un’altra, l’epoca di Stenmark non è quella di Shiffrin, sono d’accordo su ogni tipo di contestazione riguardo questa analisi, però se tu vai ad analizzare quei numeri, ti rendi conto che ci sono dei parallelismi incredibili, e chiaramente siamo al cospetto di una che non sta cambiando la storia, l’ha già cambiata. La domanda è: ‘Dove arriverà?’. La risposta non l’abbiamo. Se rimane in salute, ancora tanto lontano. Credo che il suo futuro in qualche modo sarà dettato dagli incidenti che ha patito, e non so se e quando la rivedremo nella velocità. Lei ha fatto capire che forse un superG ogni tanto potrebbe farlo. Vedremo, ma il prossimo obiettivo è quello di diventare la gigantista con più podi in assoluto nella storia in ambito femminile. Mi pare che gliene manchino tre in gigante, e credo che in virtù di quanto visto a Solden possa farcela in questa stagione“.

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