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Pietrangeli attacca Panatta: “Ma cosa ti succede?”. Il botta e risposta tra i due ex campioni

Giandomenico Tiseo

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Nicola Pietrangeli / LaPresse

Un curioso botta e risposta c’è stato tra i due ex campioni del tennis italiano, Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta. In una recente intervista a Repubblica, il tennista romano aveva parlato della sua affermazione al Roland Garros del 1976, in relazione poi ai grandi risultati di Jannik Sinner. Concetti che sono stati interpretati da Pietrangeli come una mancanza di rispetto.

Carissimo Adriano, ma che ti succede? Leggo questa tua intervista pubblicata oggi, sul Venerdì di Repubblica, dove affermi che la gente ti “rompe le palle con ‘sta storia che sono rimasto l’unico ad aver conquistato il torneo di Parigi”. Annamo bene… per carità, è vero che non sto bene e che sto più di là che di qua, però mi atterri così… e non è bello. Proprio da te poi, che dicesti tempo fa: “lasciate in pace Pietrangeli, che ha novant’anni”. Oh, non mi ribattere: “è la gente che lo dice…”, oppure che la giornalista ha capito o scritto male. Certo, in quest’ultimo caso, pazienza e lo sappiamo che i giornalisti eccetera eccetera…). Ma, nel primo caso, avresti dovuto correggere. E se mi levi pure i Roland Garros (sono due, i singolari. E poi ci sarebbero il doppio con Sirola e quello misto, giusto per dirlo alla famosa gente…) allora vuoi stravincere“, ha dichiarato Pietrangeli (fonte: SuperTennis).

Capisco pure che non avevi voglia, che ti stavi annoiando (come scritto più volte nel corso dell’articolo), però dai: non me lo dovevi fare. PS: ho un suggerimento. Visto che ti annoi, ti mando il mio libro, e tu mandami il tuo. Che ne dici? Come la classica mela, un libro al giorno toglie il medico da torno. Adriano: qui a Roma piove. Quindi rimandiamo va…“, ha aggiunto.

Attraverso i proprio canali social, Panatta ha replicato: “Leggo che Pietrangeli si è risentito perché in una intervista avrei detto che sono stato l’unico ad aver vinto il Roland Garros. Nicola guarda che ho detto o intendevo dire l’ultimo,non mi sono mica rincoglionito. Però ammazza quanto sei permaloso…Ti voglio bene“.

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