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Jannik Sinner: “Dopo lo US Open abbiamo passato ogni giorno cercando di capire cosa fare per migliorare”

Mattia Fierro

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Jannik Sinner/IPA

Si è conclusa con la vittoria l’esperienza di Jannik Sinner nel Six Kings Slam in scena questa settimana a Riad, in Arabia Saudita. L’italiano ha battuto in finale il suo grande rivale Carlos Alcaraz con il punteggio di 6-2 6-4. Per il secondo anno consecutivo il nativo di San Candido conquista il prezioso torneo saudita, ricevendo anche un assegno da 6 milioni di dollari.

Per Sinner però non si è solo trattato di una questione monetaria. Come riportato da puntodebreak.com, il numero 2 del ranking ha tratto da questa esperienza anche conclusioni più profonde e per l’azzurro i risultati sono frutto del lavoro messo in campo dopo lo US Open. L’altoatesino ha dichiarato:Sono consapevole che questa partita non è una finale di un Grande Slam o qualcosa del genere, ma abbiamo lavorato molto duramente per poter giocare a questo livello. Ho mostrato un grande tennis, ho servito molto bene nei punti importanti, ho restato molto bene, quindi ne traggo molti aspetti positivi. Tutto fa parte di un processo. Come ho detto, dopo lo US Open abbiamo passato ogni giorno cercando di capire cosa dovevamo fare, dove dovevamo lavorare. Soprattutto, la differenza l’ha fatta la mentalità di come abbiamo affrontato gli allenamenti e le partite. Giocare a questo livello, che credo sia stato molto alto e che ho mantenuto per tutta la partita, mi rende molto felice”.

L’importanza della mentalità nel tennis: “La mentalità è la cosa più importante. Ho sempre commesso e continuerò a commettere errori, ma a volte devi farli per renderti conto di ciò che hai fatto male e di cosa puoi fare meglio. Nessuno è perfetto, ma se vuoi cambiare e migliorare, come giocatore e come persona, devi lavorare su te stesso e accettarlo. Quindi, la mentalità è importante. Non solo la mentalità, però, ti permette di raggiungere gli obiettivi più alti in questo sport: ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto. Hai anche bisogno di fortuna, e se guardo indietro, io l’ho avuta. Sono felice di essere in questa posizione, è una combinazione di molte cose”.

Sulle possibilità di uno Slam in Arabia Saudita ha poi concluso: “Non lo so. Non so quanto possa diventare grande, anche se ha già fatto la storia per altri motivi. Da parte mia, non vedo l’ora di tornare perché è fantastico essere qui, giocare in diverse circostanze con persone diverse. Penso che questo paese diventerà molto importante per noi in futuro, questo è certo. È essenziale rendere il tennis uno sport il più grande possibile, e per questo abbiamo bisogno di lavoro di squadra, dietro le quinte. Sono curioso di vedere come evolverà tutto in futuro. Non posso prevedere cosa succederà, ma tutti speriamo in qualcosa di positivo”.

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