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David Ferrer: “Sinner era stato superiore ad Alcaraz fino al RG 2025, poi qualcosa è cambiato. Italia una potenza”

Giandomenico Tiseo

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David Ferrer / LaPresse

Ospite d’eccezione nell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sportcondotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e con Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport). Il riferimento è a David Ferrer, ex tennista spagnolo di alto livello e attuale capitano non giocatore della Spagna.

N.3 del ranking l’8 luglio del 2013 (best ranking), con 27 titoli vinti a livello ATP, quattro semifinali Slam (due in Australia e due agli US Open) e finalista al Roland Garros 2023 nel proprio palmares, Ferrer si è espresso sui temi d’attualità del tennis. Il primo tema è legato al dominio di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nel circuito, valutato da alcuni in senso negativo per la ripetitività di questi risultati.

Io credo che sia una fortuna per il tennis avere Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Una rivalità in linea con quella che c’era stata tra Rafa Nadal e Roger Federer, all’inizio del loro percorso. Per cui, io penso che la loro presenza sia assolutamente un bene per il gioco e chiaramente anche per l’Italia. Il vostro Paese nel tennis, in questo momento, è una potenza mondiale e non solo grazie a Jannik, ma anche ad altri tennisti molto forti. Nel caso della Spagna siamo stati molto fortunati che nel momento in cui Nadal lasciava c’era già un tennista speciale come Carlitos a prenderne il testimone. Chiaramente, questi due giocatori sono i migliori in questo momento e c’è molta differenza rispetto agli altri. Io sono impressionato dal livello di gioco che questi due ragazzi sono in grado di sviluppare“.

Rivalità che vede Alcaraz nettamente in vantaggio negli scontri diretti con Sinner (10-5 a livello ATP). Da questo punto di vista, Ferrer non pensa che questa situazione sia statica: “Sono due giocatori che si stimolano a vicenda e imparano dalle loro sconfitte. Per il livello di tennis espresso nel 2025 fino al Roland Garros, io penso che Jannik sia stato superiore, non dimenticando la squalifica, ed è stato fortissimo mentalmente ad assorbire quel ko nella finale di Parigi, consentendogli di prevalere nel confronto a Wimbledon. Dopo quella partita, Alcaraz ha mutato qualcosa nel suo tennis, cercando di essere più imprevedibile e giocando meno sul rovescio dell’italiano. Ha fatto uno step in avanti, ma ora anche Sinner cercherà di fare lo stesso“.

Ferrer ha anche risposto, indirettamente, ad alcuni suoi ex colleghi che terminate le loro carriere stanno descrivendo questa realtà troppo “comoda” per Sinner e Alcaraz nelle loro vittorie: “Non penso che sia giusto fare dei confronti con epoche diverse. Nel tennis, come in tutti gli altri sport, c’è una grande evoluzione dal punto di vista tecnico, fisico e degli stessi attrezzi usati. Noto una tendenza da parte di chi smette a descrivere la propria epoca come la migliore. Personalmente, non sono d’accordo. Se devo dire la verità, quando mi è capitato di parlare con Juan Carlos Ferrero (coach di Alcaraz, ndr), gli ho confessato di sentirmi fortunato ad aver smesso prima che Carlitos e Jannik ci fossero nel circuito (sorride, ndr)“.

Un’ultima battuta sulla Coppa Davis, visto il suo ruolo: “Speriamo di avere a disposizione Carlos Alcaraz, dipenderà dalla sua condizione. Ho una lista di quattro nomi, ma poi aggiungerò il quinto una settimana prima di Bologna“.

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