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Basket, i migliori italiani della 3a giornata di Serie A. Woldetensae colpisce, Casarin spinge Cremona

Federico Rossini

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Woldetensae / Ciamillo

Tempo di scoprire quali sono stati gli italiani di maggior spicco nella giornata che è terminata ieri, la terza della Serie A 2025-2026. Una tre giorni, questa, che ha ridato luce a volti in cerca di possibilità di riprendersi il loro posto tra i candidati all’azzurro. Il tutto in una situazione che, peraltro, permette loro di esserlo, considerati i problemi dati da ormai anni dall’Eurolega.

MVP, miglior giocatore italiano del turno appena trascorso, è Tomas Woldetensae. Per lui 24 di valutazione nella vittoria di Reggio Emilia su Varese (molto ampia, peraltro). Prestazione decisamente solida la sua, con 13 punti in 25 minuti, 2/5 da due, 3/4 da tre, 9 rimbalzi, 3 assist e 5 palle recuperate (a fronte peraltro di 0 perse). Una domenica, insomma, di quelle che non capitano tanto spesso. Per l’ala ventisettenne di Bologna è la dimostrazione di avere un ruolo ben definito all’interno delle gerarchie di coach Priftis: in un sol colpo, peraltro, sono emerse tutte le qualità che può mettere in campo quando è in fiducia eccome. Dall’altra parte, tra i pochissimi a salvarsi Matteo Librizzi con 19 punti.

Di fronte a una Cantù che sembra guidata più da Giordano Bortolani (e Grant Basile a tratti, come domenica) che dagli americani allo stato attuale delle cose, è Trapani che riesce a passare al PalaDesio. Gran protagonista Riccardo Rossato, che conferma di esser stato bravo a sfruttare ogni singola occasione concessagli fin da quando è riuscito a salire in A. Anche stavolta 12 punti e 5 rimbalzi, 18 di valutazione, ma soprattutto l’ulteriore conferma del suo attuale status che lo ha portato fino in Nazionale.

Il lunedì, però, è stato letteralmente sconvolto da Cremona. E in questo caso quel successo con la Virtus Bologna va visto sotto un’altra lente, non quella della valutazione. Perché nel parziale vincente, un irreale 1-35, c’è il marchio di un po’ tutti. Di Sasha Grant, che aveva tenuto vicina la Vanoli in precedenza. Di, soprattutto, Davide Casarin e Giovanni Veronesi, che a un certo punto hanno liberato le catene e hanno deciso che, in fondo, il campo non era abbastanza. Che potevano tirare da un po’ ovunque e segnare lo stesso. L’hanno fatto. E hanno contribuito a regalare a Cremona una notte non da poco.

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