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La favola di Valentin Vacherot: “Un onore sfidare Djokovic. Non sono io a dover sentire la pressione”

Andrea Ziglio

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Valentin Vacherot/LaPresse

Valentin Vacherot sta vivendo una favola a Shanghai. Il tennista monegasco ha raggiunto incredibilmente le semifinali nel torneo in Cina e sfiderà ora Novak Djokovic per giocarsi addirittura un posto in finale. Un momento completamente magico un ragazzo era fuori dai primi 200 del mondo e che oggi è riuscito a battere in rimonta Holger Rune, al termine dell’ennesima prestazione incredibile nelle sue ultime due settimane.

In conferenza stampa il tennista monegasco si è lasciato andare alle emozioni: “È stato un momento irreale, pieno di emozioni. Già arrivare agli ottavi era qualcosa di straordinario, ma oggi è ancora più speciale. Passare dal numero 200 al 92 del ranking ATP è qualcosa di incredibile. Condividere tutto questo con mio fratello, che è anche il mio allenatore, la mia ragazza e mio cugino Arthur (il tennista francese Rinderknech, ndr) è qualcosa che non dimenticherò mai”.

Un successo che fa volare Vacherot dentro i primi 100 della classifica mondiale: “L’anno scorso, dopo il Roland Garros, ero a soli 30 punti dalla Top 100, poi mi sono fatto male e ho dovuto fermarmi. È stato difficile guardare la classifica senza poter giocare. Prima di venire qui ero numero 204, ma ho continuato a dirmi che poteva bastare un buon torneo per cambiare tutto. Non pensavo sarebbe successo proprio qui, ma è successo”.

Due settimane da sogno per il tennista monegasco: “Non sento la pressione. Non sono io quello che dovrebbe essere qui, ma gli altri. Penso che questo mi aiuti a giocare libero e a divertirmi. Ho battuto giocatori fortissimi, uno dopo l’altro, ed è incredibile. Cerco solo di continuare così”.

Adesso Vacherot affronterà Djokovic, ma al momento della conferenza stampa non conosceva ancora il suo avversario: “Non ho mai avuto la possibilità di giocare contro Federer o Nadal, e se riuscissi a sfidare Novak, uno dei Big Three, sarebbe un sogno (e lo sfiderà, ndr). Non so quanto tempo gli resti sul circuito, quindi per me sarebbe un onore”.

Un piccolo gruppo quello dei tennisti del Principato di Monaco, con Vacherot che ha voluto ricordare anche le vittorie in doppio di Romain Arneodo e Hugo Nys: “Siamo una piccola famiglia, solo quattro giocatori. Quando Romain ha vinto il doppio a Montecarlo ero il primo a saltare di gioia a bordo campo. Vederli avere successo mi ha ispirato. Ora tocca a me portare un po’ di felicità al nostro team”. 

 

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