Mondiali volley
Volley, la Bulgaria rinata dalle ceneri: la cura Blengini, i fenomeni Nikolov e i segreti della semifinale ai Mondiali
Gianlorenzo “Chicco” Blengini ha guidato la Nazionale Italiana di volley maschile dal 2015 al 2021: era il gruppo in cui spiccavano Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena e in cui si inserì di forza Simone Giannelli, attuale capitano degli azzurri. Al suo primo anno sulla panchina riuscì a chiudere l’ormai defunta Coppa del Mondo al secondo posto e a staccare la qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016, chiuse con la medaglia d’argento dopo aver perso la finale con il Brasile al Maracanazinho.
Nel suo palmares figura anche il bronzo agli Europei 2015, mentre ai Mondiali 2018 ci si fermò alla terza fase a gironi (quinto posto) e alle Olimpiadi di Tokyo 2020 arrivò un cocente ko al tie-break dei quarti di finale contro l’Argentina. Questo lo storico del 53enne piemontese, che è poi stato sostituito da Fefé De Giorgi, capace di iniziare un nuovo ciclo culminato con i trionfi agli Europei 2021 e ai Mondiali 2022, a cui hanno fatto seguito la finale persa agli Europei 2023, il quarto posto ai Giochi di Parigi 2024 e la semifinale nella rassegna iridata in corso di svolgimento a Manila.
Proprio nella capitale delle Filippine, Blengini si è ripreso uno spazio della copertina da CT della Bulgaria, trascinata contro ogni pronostico in semifinale. Che i ribattezzati tutti verdi avessero delle eccellenti doti tecniche era risaputo, ma alla vigilia dell’evento era davvero difficile immaginarli tra i quattro grandi del Pianeta. Nella fase a gironi hanno prevalso al tie-break sulla sempre quotata Slovenia e hanno travolto la Germania e il Cile per 3-0, poi hanno strapazzato il Portogallo agli ottavi di finale e ai quarti hanno confezionato la grande impresa contro gli USA, riuscendo a rimontare dallo 0-2 e a meritarsi la semifinale contro l’altra grande rivelazione Cechia.
Terza semifinale della storia per la Bulgaria da quando la rassegna iridata si disputa con anche la fase a eliminazione diretta: nel 1986 la sconfitta contro l’Unione Sovietica e nel 2006 quella contro la Polonia (arrivò sempre il bronzo), questa volta si invertirà la rotta? La Bulgaria era in grande crisi: ai Mondiali 2022 perse le tre partite del girone (3-0 contro la Polonia e gli USA, 3-2 contro il Messico); agli Europei perse tre partite della fase a gironi (Spagna, Slovenia, Croazia) e venne eliminata dalla Francia con un secco 3-0 agli ottavi di finale; alle Olimpiadi di Parigi 2024 era assente.
Ora la rinascita sotto la guida di Blengini e con il contributo di un fenomeno assoluto come Aleksandar Nikolov, micidiale attaccante di 21 anni, dotato di un braccio stellare e conosciuto dal pubblico italiano, visto che dal 2022 milita tra le fila di Civitanova. Suo fratello Simeon (entrambi sono figli d’arte) ha appena 19 anni e viene già dipinto come uno dei palleggiatori del futuro, dotato di un estro sopraffino e di un talento naturale sopra la media: ultima stagione all’Università di Long Beach negli USA, tra qualche settimana inizierà l’avventura in Russia con la maglia della Lokomotiv Novosibirsk.
Il martello Asparuh Asparujov (a Verona dal 2019 al 2022 e a Padova nel 2022-2023, ora in Polonia al Suwalki) e il centrale Aleks Grozdanov (a Ravenna dal 2019 al 2021, poi un anno a Monza e due stagioni a Verona prima di trasferirsi in Polonia al Lublino) sono vecchie conoscenze della Superlega, in grado di fornire un contributo degno di nota. E se Blengini ritrovasse il suo passato in finale? Per lui l’esame Cechia, per l’Italia la sfida da brividi contro la Polonia.