Lacrosse
Vittoria Muccilli: “Sogno di portare il lacrosse a Los Angeles 2028. Un orgoglio portare la bandiera”
Nuovo appuntamento con OA Focus, approfondimento multi-sportivo sul canale di Youtube di OA Sport, condotto da Alice Liverani. Ospite di questa puntata Vittoria Muccilli, giocatrice di lacrosse e punto di riferimento della Nazionale italiana. Un’occasione per conoscere meglio questa disciplina e anche la storia personale dell’atleta.
Un viaggio narrativo, partendo dal trasferimento in Inghilterra della propria famiglia quando Vittoria aveva solo tre anni. “I miei genitori si sono spostati per l’esigenza di stabilirsi in un nuovo posto e per il lavoro. Ho iniziato ad approcciare questo sport con la scuola, quando avevo 11 anni. Mi sono messa giocare e c’è stato subito feeling. Ho continuato e quando avevo 14 anni ho iniziato a essere consapevole delle mie capacità, entrando a far parte del mio club (Cirencester First Team, ndr). Ho proseguito nel percorso e sono venuta a sapere della presenza della squadra italiana di lacrosse. Sono andata con mia mamma a Bologna, ho provato e mi hanno preso“, ha raccontato Vittoria.
Ma in che cosa consiste questa particolare disciplina? “È come l’hockey nell’aria, penso che sia questo il modo migliore per descrivere questo sport. È un gioco molto veloce, l’obiettivo è fare gol. C’è una differenza tra lacrosse maschile e femminile. Nel gioco riservato agli uomini c’è molto più contatto fisico. In realtà, anche a livello femminile questa componente c’è, però nelle regole è previsto che non ci debba essere troppo contatto. È uno sport che sta crescendo in Italia e chiaramente fa piacere”.
Una storia con la Nazionale iniziata col provino fatto a Bologna: “In quel momento stavano facendo la selezione per prendere parte agli Europei di Praga e sono riuscita a entrare nel team“. Preparazione personale al lacrosse che l’azzurra vive in maniera particolare: “Oltre a quello che qualunque atleta può fare, ovvero allenarsi in palestra e curare con grande attenzione la propria alimentazione, sono solita scrivermi sul mio cellulare quali sono i miei obiettivi di giornata, come fosse una sorta di diario. A seconda del risultato, scrivere cosa fare e perché“.
L’esperienza agli Europei dell’anno scorso, conclusa all’ottavo posto, che ha lasciato qualcosa: “Ero molto contenta per il risultato, è stata un’esperienza importante per me e la squadra. Sono tornata a casa con tutto il kit (sorride, ndr). La cosa che ricordo molto bene è stato il giorno della cerimonia d’apertura, quando c’è stata la sfilata di tutte le squadre. Io avevo la bandiera in mano e per me è stato motivo di grande orgoglio personale. Ho avuto modo di conoscere anche giocatrici di altri Paesi che hanno un’esperienza maggiore della mia in ambito internazionale e questo è un ricordo importante per quanto mi riguarda. Non è un caso che l’anno prossimo avrò un’esperienza in un club inglese rilevante allo scopo di accrescere le mie prestazioni e magari poi andare a giocare negli USA, che sono un riferimento a livello di College“.
Aspirazioni e sogni che coincidono col sogno di vestire la maglia azzurra in funzione dei Giochi Olimpici di Los Angeles 2028: “Sarebbe fantastico condividere col gruppo tutte le emozioni di un’esperienza del genere anche per il piacere poi di rappresentare l’Italia e fare in modo che questo splendido sport sia sempre più conosciuto nel nostro Paese“.