Arco
Tiro con l’arco, Mondiale sottotono per l’Italia. Ma su Matteo Borsani si può puntare
Dopo aver mancato l’appuntamento con il podio ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, il tiro con l’arco italiano resta a bocca asciutta anche nei Campionati Mondiali 2025 confermando sostanzialmente il trend degli ultimi anni. Nelle ultime tre rassegne iridate assolute è arrivata infatti una sola medaglia, il bronzo di Mauro Nespoli e Tatiana Andreoli nel Mixed Team di ricurvo a Berlino nel 2023.
Italia che può comunque guardare al futuro – soprattutto in ottica Los Angeles 2028 – con cauto ottimismo, potendo contare su alcuni giovani interessanti e nel complesso su un gruppo di buon livello. A Gwangju sono arrivati in tal senso alcuni segnali incoraggianti, tra cui le ottime prestazioni di Matteo Borsani al debutto assoluto in un Mondiale.
Il 22enne lombardo, autore del quinto punteggio sulle 72 frecce del ranking round nel ricurvo, ha tenuto alta l’asticella anche negli scontri diretti battendo tre big internazionali (Nespoli, Acha ed Ellison) e fermandosi ad un passo dal podio con un quarto posto di enorme spessore. Squadra maschile che aveva fatto sognare con la terza piazza in qualificazione, venendo però sorpresa agli ottavi dalla Spagna e perdendo una buona chance di arrivare magari in finale contro i maestri sudcoreani.
Percorso positivo tutto sommato per il terzetto femminile composto da Chiara Rebagliati, Roberta Di Francesco e Loredana Spera, che ha sconfitto la Francia agli ottavi dopo un buon ranking round (8° posto) uscendo di scena ai quarti contro la fortissima Corea del Sud padrona di casa. Nessun exploit nel compound, ma Elisa Roner resta un punto di riferimento fondamentale come ha dimostrato con l’ottava posizione nel ranking round in attesa di quella che potrà essere l’esplosione definitiva in campo maschile del giovane talento Lorenzo Gubbini.