Ciclismo
Tadej Pogacar mette Peter Sagan nel mirino. Ma il vero obiettivo è un altro…
La voglia di non fermarsi mai e di puntare sempre più in alto rappresenta probabilmente la principale chiave di lettura che spiega la costante capacità di rimettersi sempre in gioco dei grandi campioni dello sport. Tadej Pogacar domina la corsa in linea dell’élite maschile dei Mondiali di Kigali e bissa il successo ottenuto lo scorso anno a Zurigo.
Lo sloveno parte all’attacco quando mancano oltre cento chilometri alla fine della corsa, si libera progressivamente dei suoi rivali e, a sessantasei chilometri dal termine, stacca il messicano Isaac Del Toro, suo compagno di squadra nella UAE, e s’invola da solo verso la meritata vittoria.
Pogacar è però uno splendido fuoriclasse perché, nel momento in cui centra un obiettivo, mette subito nel mirino il successivo. I fenomeni cercano sempre di alzare la posta per riuscire ad iscrivere a caratteri cubitali il proprio nome nella storia dello sport di appartenenza e il fuoriclasse della UAE mira ancora più in alto.
L’unico, fino ad oggi, ad aver vinto tre mondiali di fila è stato Peter Sagan nel 2015, 2016 e 2017. Il due volte campione del mondo potrebbe già puntare il mirino sul tris di trionfi consecutivi per riuscire ad eguagliare lo slovacco. La corsa iridata del 2026 si correrà infatti a Montreal e le prime indicazioni lasciano presagire un tracciato molto simile a quello del GP di Montreal, gara in cui il fenomeno sloveno ha regalato la vittoria al compagno di squadra McNulty nell’edizione di quest’anno.
Un dato però deve essere tenuto nella giusta considerazione: nessuno fino ad ora ha mai vinto il titolo iridato per quattro anni consecutivi. Nulla può essere assegnato a tavolino in via preliminare ma c’è da giurarci che, conoscendo Pogacar e la sua infinita voglia di vincere, abbia già messo nel mirino le prossime due rassegne iridate per centrare quel poker che lo renderebbe irraggiungibile nella storia del ciclismo.