Superbike
Superbike, Toprak Razgatlioglu ha le mani sul Mondiale. La tripletta di Magny-Cours sposta l’equilibrio
Toprak Razgatlioglu aveva indicato Magny-Cours come uno “swing track”, ovverosia un tracciato in cui era per lui imperativo uscire con più punti di Nicolò Bulega guardando all’economia del duello iridato con l’italiano della Ducati. Missione compiuta, perché l’anatolico ha messo a referto un secco 3-0 nei confronti dell’emiliano.
Quantomeno, in Francia, Bulega ha contenuto al minimo i danni, cedendo “solo” 13 lunghezze al rivale grazie a una triplice piazza d’onore. Resta in scia, Nicolò, però la tendenza è chiara. Siamo a 12 successi consecutivi per il turco, impostosi peraltro in 14 degli ultimi 15 appuntamenti agonistici. Gara dopo gara, Toprak ritocca il suo massimo vantaggio.
Siamo a +39 quando restano sul piatto 186 punti. In linea teorica, l’esito del Mondiale è aperto a qualsiasi soluzione. All’atto pratico, l’indirizzo è chiaro. Fossero le elezioni presidenziali americane, la sfida per il titolo avrebbe cambiato colore. Dal bianco del “too early to call” al nero Bmw del “leaning Toprak”. Si è detto +39, ma ricordiamoci che non si partiva alla pari. Dopo Cremona, Razgatioglu era a -73.
Bulega, in questa fase, appare impotente nei confronti dell’avversario diretto. Ci prova a batterlo, sia chiaro, ma non ci riesce. L’Aragona, fra tre settimane, assomiglia tanto a un’ultima spiaggia. Razgatlioglu ha detto di aspettarsi una Ducati dominante da quelle parti, dove peraltro Alvaro Bautista va sempre fortissimo.
Avrà ragione? Di certo, per riportare in bilico l’ago della bilancia, a Nicolò non basta quanto sta facendo ora. Potrebbe anche essere necessario un episodio (in fin dei conti, l’italiano ha dovuto mettere a referto quattro “zero” e nessuno per colpe sue, mentre il turco ne ha incassati solo due). Nel frattempo, Toprak sorvola tutto e tutti, rendendo sempre più concreta l’idea di abbandonare la Superbike portando con sé il numero 1.