Atletica
Stefano Mei: “Jacobs si ritira? Uno sfogo. Tortu recuperabile, Iapichino serata sbagliata. È atletica-mania”
Stefano Mei ha tracciato il proprio bilancio sui Mondiali 2025 di atletica durante la conferenza stampa conclusiva svolta a Casa Atletica Italiana, al Blue Note Place di Tokyo: “Qui abbiamo portato una squadra molto ampia, a ragion veduta, con 89 atleti perché in questi quattro anni e mezzo i ragazzi hanno dimostrato di meritarsi tutto e la fiducia è stata ben riposta. Si è avuta di nuovo una sensazione di compattezza: non tutti potevano andare in finale, nel percorso di trasformazione è normale che sia così”.
Il numero 1 dell’atletica tricolore si è soffermato sulle sette medaglie (record superato), ma anche su quello che è mancato: “Massimo Stano non c’era, Andy Diaz è stato frenato da un problema fisico, Larissa Iapichino ha trovato una serata sbagliata, altri campioni olimpici di Tokyo come Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs si sono presentati in condizioni non ideali e ci può stare. È stato un anno straordinariamente lungo, da febbraio con i campionati indoor fino a settembre, e gli atleti hanno cercato di allungare la stagione. Il ringraziamento va a chi lavora per questo, perché con molti atleti c’è bisogno di un numero adeguato di persone nello staff”.
Il Presidente della FIDAL ha poi ribadito uno dei suoi cavalli di battaglia: “Ancora una volta l’atletica ha dimostrato di essere il traino dello sport italiano: se va bene l’atletica, allora va bene tutto lo sport. Una squadra con atleti che riescono a essere combattivi in modo corretto, dignitosi quando va male e misurati quando va bene. Non ho parole per ringraziarli, sono felice più di quando ero atleta, mi sembra di essere in campo con loro. C’è un grande seguito in Italia per i Mondiali, nonostante la differenza di orario. È di nuovo atletica-mania, la presenza sui media è aumentata. Non invidio Sinner e il tennis, l’atletica muove di più i giovani”.
Un passaggio importante su Marcell Jacobs, che ha fatto intuire un pensiero riguardo a un prossimo ritiro: “Marcell Jacobs si vuole ritirare? Sono cose che si dicono quando si è arrabbiati, lo derubricherei a sfogo. Come Tamberi, potrà arrivare fino ai Giochi di Los Angeles ma dovrà capire come muoversi, gli ultimi mesi senza allenatore al fianco gli hanno tolto qualcosa. Non può essere che finisca così, deve trovarla lui la forza. Ci siamo messi a disposizione e non c’era la volontà di imporre niente, credo che ci sia ancora una risorsa per l’atletica italiana. Filippo Tortu si porta sulle spalle il grande risultato ottenuto da giovane, ma è il peso che devono portare i campioni: penso che anche lui sia recuperabile, dovrà fare delle scelte. Nella batteria della 4×100 il sudafricano si inclina verso l’interno, Jacobs uscendo con il braccio destro non era interamente nella sua corsia, non ci è stata data una risposta chiara ma la accettiamo”.
Tutti i settori sono andati a medaglia, tranne quello velocità/ostacoli: “Si va per cicli, nella velocità non siamo come gli Stati Uniti che hanno un serbatoio inesauribile, e ora siamo di fronte a una situazione contingente. C’è un risveglio importante nel mezzofondo: mi ha colpito molto la gara di Francesco Pernici che ha sfiorato la finale negli 800 metri, era in lacrime ma a ventidue anni è decimo al mondo, gli ho detto che il futuro è suo. I ricambi arriveranno anche nello sprint e bisogna solo aspettare che crescano i giovani. È difficile emergere nell’atletica, non c’è mai stato un periodo in cui siamo andati bene in tutte le specialità. Si deve investire molto ed è quello che stiamo cercando di fare”.