Ciclismo

Pagelle Vuelta a España 2025: Joao Almeida adesso ci crede; Pellizzari si conferma, la scelta di Ciccone è chiara

Federico Militello

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Giulio Pellizzari / IPA Sport

PAGELLE VUELTA A ESPAÑA 2025 OGGI 

Venerdì 5 settembre

Joao Almeida, 10: è stato eccezionale e sorprendente. In passato pativa le pendenze ben oltre la doppia cifra. Invece prima ha fatto lavorare la squadra, poi ha imposto un forcing forsennato che il solo Vingegaard è riuscito a tenere. Il successo sull’Angliru lascia intendere che il portoghese vada considerato ormai a tutti gli effetti come un serio candidato alla vittoria di questa Vuelta. Adesso ha compreso di potersela realmente giocare sino a Madrid. E avrà dalla sua anche una cronometro completamente piatta di 27,2 km.

Jonas Vingegaard, 7: è vero che non perde un metro da Joao Almeida, tuttavia la sensazione palpabile è che la condizione di forma non sia la stessa del Tour de France. Due Grandi Giri ravvicinati, d’altronde, possono presentare il conto. Oggi il danese era al limite, non aveva quel margine necessario per provare ad attaccare e staccare il rivale. Ed anche lo sprint per il successo di tappa non lo ha neppure disputato. Resta comunque il favorito per il trionfo finale, ma con qualche tarlo nella testa in più.

Jai Hindley, 7: a questi livelli non si vedeva da quando vinse il Giro d’Italia nel 2022. Conclude a 28″ dalla coppia di dominatori di questa Vuelta e si candida per un posto sul podio.

Sepp Kuss, 7.5: prova superlativa per il vincitore della Vuelta 2023, che sale al 10° posto in classifica generale e potrebbe rappresentare un’arma determinante per Vingegaard sulle prossime salite.

Felix Gall, 7: l’austriaco corre con la consueta intelligenza tattica. Evita il fuori giri per seguire i migliori, poi si salva con un ritmo regolare e prosegue nell’obiettivo di conquistare un’altra top5 prestigiosa dopo quella al Tour de France.

Giulio Pellizzari, 7,5: l’approccio è stato il medesimo del Colle delle Finestre allo scorso Giro d’Italia. Il giovane marchigiano si è staccato presto dai migliori, ma è salito con il suo passo, andando in progressione e andando a riprendere (e staccare) diversi avversari, compreso l’americano Riccitello, con il quale si gioca la maglia bianca. L’azzurro ha concluso 6° al traguardo, stesso piazzamento che occupa anche in classifica generale. La top5 non è una chimera. La stoffa c’è: sta dimostrando di essere un buon scalatore, in grado di ambire con costanza alla top7 nei Grandi Giri. Se però vorrà ambire a diventare un corridore da podio o vittoria, allora occorreranno progressi importanti nei prossimi anni.

Thomas Pidcock, 6,5: prime crepe nella resistenza del britannico, che oggettivamente mai era stato così costante in una corsa a tappe di tre settimane. Tutto sommato si è difeso bene e, probabilmente, si è messo alle spalle lo scoglio più temuto.

Giulio Ciccone, 5,5: non ha più la brillantezza dei primi giorni o di quando un mese fa dominava la Clasica de San Sebastian, questo è evidente. In salita fa tanta fatica sin da domenica scorsa, tuttavia ha deciso di resistere, senza uscire di classifica per avere più libertà da cacciatore di tappe. Sta correndo palesemente per provare a portare a casa una top10 in classifica generale, peraltro mai ottenuta in carriera in un Grande Giro. È la scelta giusta, anche pensando al Mondiale di fine settembre in Ruanda? Di sicuro si sta logorando tanto sia dal punto di vista fisico che mentale. Oggi, ad ogni modo, non è andato alla deriva, concludendo a 2’15” da Joao Almeida. Adesso è 8° nella graduatoria complessiva a 4’54”.

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