Atletica

Matteo Sioli 8° da outsider nel suo primo Mondiale. Finale sottotono, ma la stoffa c’è

Stefano Villa

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Sioli / Grana/FIDAL

Bronzo agli Europei Indoor alla prima uscita con la Nazionale maggiore, Campione d’Europa Under 23 ad appena 19 anni, personale di 2.30 metri e finalista ai Mondiali alla sua prima apparizione iridata tra i grandi. Questa è la stagione di Matteo Sioli, che si è affacciato all’atletica che conta in maniera perentoria e ha dimostrato di avere a disposizione un grande talento, già sbocciato e tutto da plasmare per essere protagonista nel prossimo futuro.

L’ottavo posto sulla pedana di Tokyo va accolto con favore, anche se si poteva aspettare una misura più impattante da parte del lombardo: ha superato 2.24 al primo tentativo, la quota di 2.28 non era impossibile per le sue potenzialità e avrebbe potuto ambire anche alla quinta piazza. L’atto conclusivo non è stato disputato da assoluto protagonista e si è forse accusato un leggero calo fisico in chiusura di una stagione molto intensa, in cui era probabilmente inattesa una crescita di questo spessore, ma la stoffa c’è.

Matteo Sioli si era presentato nella capitale del Giappone da outsider e all’atto pratico ha meritato questo status: è un atleta agile, veloce, ben costruito in fase di avvicinamento all’asticella, ben impostato nello scavalcato, ma soprattutto agonista nato e spesso capace di salvarsi alla terza prova, segno di un carisma rimarchevole che può fare la differenza a certi livelli. I Mondiali dovranno essere un trampolino di lancio, verso il 2026 che prevede gli Europei e soprattutto verso un futuro più a lungo termine.

Gianmarco Tamberi si laureò Campione Olimpico quattro anni fa, in terra asiatica inizia a tutti gli effetti l’avventura di Matteo Sioli, che attualmente è una delle carte più promettenti in prospettiva in casa Italia e che ha il tempo per compiere un continua progressione lungo il cammino che conduce alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

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