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Filippo Volandri: “Sinner ha sentito la pressione e la palla tornava indietro, Alcaraz ha servito meglio”

Stefano Villa

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Volandri / Lapresse

Jannik Sinner è stato sconfitto da Carlos Alcaraz nella finale degli US Open e ha così dovuto cedere lo scettro di numero 1 del mondo allo spagnolo. Il fuoriclasse altoatesino è riuscito a conquistare il secondo set, ma sulla lunga distanza ha dovuto cedere all’avversario, che ha offerto un gioco più convincente sul cemento di Flushing Meadows a New York, succedendo così proprio al tennista italiano nell’albo d’oro dell’ultimo Slam della stagione.

Si trattava del terzo atto conclusivo consecutivo in uno torneo dello Slam tra i due mattatori del panorama internazionale, dopo che l’iberico aveva primeggiato al Roland Garros annullando tre match-point e che l’azzurro si era imposto a Wimbledon. Filippo Volandri, capitano della Nazionale Italiana di Coppa Davis, ha fatto un punto della situazione ai microfoni di Supertennis: “Sinner ci ha provato, ma Alcaraz ha servito meglio e giocato in maniera incredibile. Jannik comunque impara da queste sconfitte e tornerà più forte“.

Il tennista ha poi proseguito:Le partenze hanno fatto spesso la differenza. È stato positivo aver visto Jannik salire di livello dopo essere stato sotto nel punteggio. Quando l’ha fatto, ha messo dubbi. Per me è il migliore sotto pressione, ma questa volta la pressione l’ha sentita. Nel terzo set serviva una prestazione migliore al servizio. E Alcaraz è stato migliore di Sinner, ha coperto il campo in maniera incredibile. Jannik dava grandi accelerazioni ma la palla tornava indietro. Per me è il migliore sotto pressione, ma questa volta la pressione l’ha sentita, ha sbagliato due diritti in attacco sulle palle break. Questo gli ha tolto fiducia e punti di riferimento“.

Il tecnico ha concluso la propria riflessione soffermandosi su un altro punto di forza del nuovo numero 1 del mondo: “Poi ha provato fino all’ultimo, Alcaraz però ha servito a medie di velocità più alte, ha giocato in maniera incredibile nei momenti chiave, e non possiamo che riconoscere che sia stato il migliore in campo“.

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