Formula 1
F1, Monza va indietro nel tempo? La saggezza popolare del “conviene non fare la pole” sta tornando di moda
Un tempo, a Monza, gli appassionati di lungo corso insegnavano alle nuove leve che “chi fa la pole position non vince la gara”. Il brocardo era l’equivalente brianzolo in ambito motoristico del detto romano “chi entra papa nel conclave ne esce cardinale”. Difatti, per restare nella sfera dei modi di dire, nell’autodromo edificato alle porte di Milano, il poleman vinceva davvero “a ogni morte di vescovo”.
Dal 1961 al 1997, solamente 4 edizioni su 36 hanno visto primeggiare il pilota scattato dalla casella privilegiata! Successi che si contano sulle dita di una mano e portano la firma di John Surtees (1964), Ronnie Peterson (1973), Nelson Piquet (1987) e Ayrton Senna (1990). Insomma, assistere all’affermazione di chi partiva davanti a tutti era un autentico evento.
Poi, i tempi sono cambiati e la tendenza si è repentinamente invertita. Dal 1998 al 2019, ben 15 volte su 21 ha trionfato il poleman. Un vero e proprio “ribaltone” repentino, che ha completamente stravolto le dinamiche monzesi, mandando in soffitta la saggezza popolare di chi affollava i prati dell’autodromo.
Eppure, in tempi recenti, stiamo assistendo al ritorno al passato. Dal 2020 al 2024 chi ha vinto aveva sempre qualcuno davanti in griglia. Una sequenza del genere, di almeno un lustro, non la si vedeva dagli anni ’90 – quando l’esperienza degli appassionati stagionati era ancora aderente alla realtà – e rappresenta una vera e propria anomalia nella F1 contemporanea.
È un tema d’interesse da tenere a mente in questo GP d’Italia 2025. D’altronde, quali spunti di riflessione offre l’attuale F1? Il braccio di ferro per il Mondiale piloti tra Oscar Piastri e Lando Norris, ma poco altro. Alle nostre latitudini si guarda sempre ai destini della Ferrari. Almeno a Monza si può ascoltare anche la voce del passato e di coloro che, con un Cavallino davvero Rampante sono cresciuti e poi invecchiati, trasmettendo la conoscenza a chi è arrivato dopo di loro.