Formula 1
F1, l’Azerbaijan è la ‘Terra del fuoco’. Ferrari ne accenderà almeno uno di paglia a Baku?
La Formula 1 si appresta a ripartire dopo una settimana di pausa. Nei prossimi giorni si gareggerà nell’intrigante contesto di Baku, il cui circuito urbano è sovente foriero di imprevisti e situazioni anomale, talvolta in grado di produrre risultati sorprendenti. Chiaramente, questo scenario rappresenta un’opportunità per chi non si trova in cima alla piramide dei valori.
La Ferrari appartiene alla categoria di chi, appunto, insegue e ha un disperato bisogno di dare un senso alla propria stagione. Oppure di certificare un ruolo che, in realtà, non ha. Giustappunto ieri si è spiegato come il secondo posto nel Mondiale costruttori sia figlio del sistema di punteggio e del fatto di avere a disposizione due piloti dal rendimento affine. Mercedes e Red Bull sono dietro alla Rossa solo a causa dell’inesperienza o dell’inconsistenza della loro seconda guida.
Ci sono ancora però otto gare per certificare in pista lo status di “prima delle altre” alle spalle della dominante McLaren. A onor del vero, arrivare alla piazza d’onore nella graduatoria riservata ai team può interessare solo a chi gestisce la struttura, allo scopo di affermare di aver confermato il piazzamento del 2024 (seppur solo nella forma, non nella sostanza).
Quale tifoso della Ferrari esporrebbe la bandiera con il Cavallino Rampante sul balcone per un secondo posto nel Mondiale costruttori con meno della metà dei punti della McLaren? Viceversa, i drappi con l’emblema portato in volo da Francesco Baracca e in pista dalla Scuderia fondata dal Drake, vedrebbero la luce del Sole per la prima volta in questo 2025 grazie a una vittoria, per quanto essa possa essere isolata o estemporanea.
Il Drink Team e le Frecce d’Argento un acuto lo hanno prodotto. Le Rosse ancora no. Baku può essere l’occasione propizia, a patto di essere sostenuti da maestria e fortuna. Prima o poi Charles Leclerc, partito 4 volte dalla pole position nel tracciato azero, quaglierà anche in gara. Prima o poi Lewis Hamilton ritroverà lo spessore del passato. Prima o poi la ruota della sorte cambierà verso.
Ferrari è in forte credito con le circostanze relativamente a quanto accaduto in Azerbaijan negli ultimi anni, dove generalmente tutto è girato storto. Arriverà il momento in cui gli astri saranno favorevoli e non malevoli.
L’Azerbaigian è la “Terra del Fuoco”. A Maranello ne cercano uno, fosse anche di paglia, pur di accendere un bagliore in grado di dare un colore differente a questo 2025 che l’ottimista definirebbe rosso sbiadito, ma che in realtà è totalmente incolore. Almeno sinora.