Atletica
Alessandro Sibilio spiega il ritiro ai Mondiali. Tra ritmica e un problema fisico
Alessandro Sibilio non ha terminato la seconda batteria dei 400 metri ad ostacoli maschili dei Mondiali 2025 di atletica leggera, in corso a Tokyo, in Giappone: dopo aver avuto problemi nel superare le prime due barriere, l’azzurro ha alzato bandiera bianca dopo la quarta.
Ai microfoni di Rai Sport HD, l’azzurro ha spiegato a caldo: “Ho preso il primo il primo ostacolo in pieno, totalmente, e sono atterrato malino con la gamba, ma non è quello il problema. Ho preso il primo e ho perso totalmente il ritmo, ho provato a riprendere subito, ma ero sotto anche al secondo, e ho preso anche il secondo totalmente, in pieno, e poi ha iniziato a sentire ancora più male al piede sinistro, e quindi poi dopo il quarto ho visto che gli altri comunque erano scappati via. Sarebbe stato difficilissimo riprendere la ritmica e tornare a correre con loro, quindi ho deciso di fermarmi e non aggravare anche situazioni fisiche“.
I problemi fisici hanno condizionato la sua stagione: “Dopo tanti stop, anche prima delle manifestazioni importanti è difficile reagire. Delle volte bisogna staccare la spina e dire ‘Pazienza’. Quest’anno siamo arrivati a tanti anni di fila con problemi fisici e quindi quest’anno poi a un certo punto è come se la spina si fosse staccata da sola, e quindi arrivo oggi scarico non solo fisicamente ma anche mentalmente ed è brutto finire una stagione di 12 mesi neanche finendo la batteria. Avrei preferito fare un tempo alto e finire la gara, perché non è da me non finire la gara, credo che le uniche volte che non ho finito la gara sono state quelle in cui mi sono fatto male“.
Sibilio guarda al futuro, che porterà dei cambiamenti: “E’ finita così la mia stagione, ma c’è bisogno di un cambio radicale nella mia vita atletica e nella mia vita quotidiana. Ho tante difficoltà in generale, quest’anno più degli altri anni, ma adesso a caldo non bisogna dare giudizi affrettati. Dispiace perché c’è tanta gente che lavora con me, perché io sono quello che va in pista, ma c’è tanta gente dietro che lavora tanto, e mi spiace di aver buttato 12 mesi così“.