Mondiali volley
Volley femminile, Mondiali 2025: le favorite. Italia, Brasile e Turchia in prima fascia, ma occhio a Giappone e USA
L’attesa è finita: il Mondiale femminile di volley 2025, in programma in Thailandia, prende il via con un livello tecnico altissimo e tante pretendenti al titolo. La rassegna iridata, che cade a meno di tre anni dai Giochi di Los Angeles, rappresenta non solo una vetrina di valore assoluto ma anche un banco di prova per testare formazioni e ambizioni in vista dell’appuntamento a cinque cerchi.
L’Italia guidata da Julio Velasco si presenta con i gradi di campionessa olimpica in carica e con due titoli consecutivi di Volleyball Nations League in bacheca. Nonostante gli infortuni che hanno tolto dal gruppo due pedine importanti come Alice Degradi e Linda Nwakalor, le azzurre rimangono una delle principali favorite. La leadership di Myriam Sylla, la solidità del muro azzurro e l’apporto delle nuove entrate, da Loveth Omoruyi in banda ad Akrari al centro, saranno elementi determinanti per confermare il ruolo di prima fascia. La lunga striscia di vittorie consecutive testimonia la forza del gruppo, ma anche la capacità di rigenerarsi nonostante le difficoltà.
Il Brasile resta una certezza a livello mondiale. Con Gabi leader tecnico ed emotivo, la squadra verdeoro ha l’obiettivo di tornare sul podio dopo qualche passaggio a vuoto nelle ultime edizioni. Il ct Zé Roberto ha confermato gran parte del gruppo della VNL, anche se spicca la rinuncia della centrale Carol e l’assenza della schiacciatrice Ana Cristina, infortunata, due colonne della squadra. Nonostante questa assenza, il mix tra opposte di peso come Rosamaria e giovani in crescita come Julia Kudiess al centro rende il Brasile un’avversaria da temere per chiunque.
La Turchia di Daniele Santarelli arriva al Mondiale da squadra numero uno del ranking mondiale e da campionessa d’Europa in carica. Con Melissa Vargas come terminale offensivo devastante, il rientro della capitana Eda Erdem Dündar e l’innesto della naturalizzata Sinead Jack-Kısal, la formazione turca si presenta completa in ogni reparto. L’ampiezza del roster, che include anche nuove risorse come İlkin Aydın e Derya Cebecioğlu, offre al ct una varietà di soluzioni che poche altre nazioni possono permettersi.
Tra le outsider da tenere d’occhio c’è il Giappone, che non ha modificato il proprio roster rispetto alla VNL. Una scelta che privilegia la continuità e punta sulla collaudata rapidità di gioco, marchio di fabbrica delle asiatiche. Il sistema difensivo giapponese resta uno dei più solidi al mondo, e in un torneo lungo come il Mondiale la capacità di ridurre gli errori e logorare le avversarie può rivelarsi un’arma decisiva.
Gli USA vivono una fase di parziale rinnovamento ma non perdono il loro status di squadra temibile. Il ritorno in gruppo di Chiaka Ogbogu al centro e l’ingresso di Alexandra Frantti in banda, al posto rispettivamente di Brionne Butler e Khalia Lanier, hanno dato più equilibrio e solidità al sestetto. Pur senza l’aura dominante del passato recente, le americane rimangono un’avversaria capace di esprimere pallavolo di altissimo livello e di arrivare in fondo al torneo.
Oltre a queste cinque nazionali, restano competitive anche Serbia e Cina. Le campionesse del mondo in carica del 2022 hanno perso la regista storica Maja Ognjenovic, ma possono sempre contare sulla stella Tijana Bošković, mentre la Cina ritrova Li Yingying, pur non al top della forma, accanto a un gruppo giovane e motivato.
Il Mondiale 2025 si presenta dunque come una competizione senza una favorita assoluta, ma con un gruppo ristretto di squadre in prima fascia: Italia, Brasile e Turchia. Dietro di loro, Giappone e Stati Uniti sono pronte a colmare il gap e a giocare il ruolo di mine vaganti, mentre Serbia e Cina restano in agguato. Sarà una rassegna aperta, dove ogni dettaglio tecnico e psicologico potrà fare la differenza.