Mondiali volley
Turchia a vele spiegate nella quarta giornata del Mondiale, Polonia e Cina tremano contro le outsider
La seconda giornata della fase preliminare del Mondiale femminile di volley ha confermato le gerarchie, ma non senza sorprese e momenti di sofferenza per alcune big. La Turchia ha centrato la sua seconda vittoria consecutiva, regolando con autorità la Bulgaria in tre set e confermandosi tra le squadre più solide e convincenti dell’avvio di torneo. Più complicati, invece, i percorsi di Polonia e Cina: entrambe hanno vinto, ma dovendo superare ostacoli più duri del previsto. Le polacche hanno lasciato un set al Kenya, capace di mettere in difficoltà la ricezione biancorossa e di imporsi con autorità nel secondo parziale, prima di cedere di fronte alla maggiore esperienza europea. La Cina, dal canto suo, ha dominato l’inizio e la fine del match con la Colombia, ma ha subito un pesante passaggio a vuoto nel secondo set, che le sudamericane hanno sfruttato con coraggio e determinazione. Vittorie sì, ma con campanelli d’allarme che indicano come il cammino mondiale, anche contro avversarie considerate alla portata, possa nascondere insidie.
La Repubblica Dominicana continua a dettare legge nel girone F del Mondiale femminile di volley, travolgendo il Messico con un secco 3-0 (25-17, 25-20, 25-18) a Chiang Mai in appena 79 minuti di gioco. La formazione di Marcos Kwiek ha confermato la propria superiorità tecnica e fisica, imponendo sin dall’avvio il ritmo con la potenza offensiva di Brayelin Martínez, autentica trascinatrice con 22 punti (18 in attacco, 3 a muro e 1 ace). Accanto a lei ottima prova anche di Isabel Peña (11 punti) e di Gaila González (8), in un collettivo che ha brillato per continuità in ricezione e incisività al servizio.
Il Messico, guidato da Nicola Negro, ha provato a resistere con i colpi di Karla Maldonado (13 punti), ben supportata da Samantha Bricio (7) e da Ariana Urias (8 con 2 muri vincenti), ma non è bastato. Dopo un primo set dominato dalle caraibiche, le messicane hanno avuto un buon momento nel secondo, restando in scia fino al 20-18 grazie a Maldonado. L’esperienza e la maggiore organizzazione della Dominicana hanno però chiuso i giochi con un break decisivo. Nel terzo parziale, le caraibiche hanno preso subito il largo (16-10) e amministrato fino al 25-18 finale. Con questa vittoria la Repubblica Dominicana si conferma una delle big del torneo e prosegue il cammino a punteggio pieno, mentre il Messico resta a caccia del primo successo in questa rassegna iridata.
Il Canada ha firmato il secondo successo consecutivo nel Mondiale femminile in Thailandia, battendo la Spagna 3-1 (22-25, 28-26, 24-26, 25-22). È stata una partita lunga e combattuta, durata quasi due ore, con continui ribaltamenti di fronte e momenti di grande tensione. Le iberiche hanno iniziato meglio, imponendosi nel primo set grazie a una prova solida a muro e agli attacchi di Varela e Segura, decisive per il 25-22 iniziale. Nel secondo parziale il match si è acceso: il Canada ha rimontato dal 18-22 con il contributo di Mitrovic e Johnson, chiudendo ai vantaggi 28-26. Il terzo set ha visto ancora la Spagna più lucida nei momenti finali: dopo un lungo testa a testa, la squadra di Saurin ha trovato il guizzo vincente sul 26-24.
La reazione canadese non si è fatta attendere: nel quarto set le nordamericane hanno alzato il livello in difesa e si sono affidate a Thokbuom e Maglio al centro, imponendosi 25-22 e trascinando il match al tie-break. Nel quinto parziale le ragazze di Giovanni Guidetti hanno preso subito il comando (8-4) e non si sono più voltate indietro, chiudendo 15-10 e festeggiando una vittoria pesante in chiave qualificazione. Top scorer dell’incontro è stata Mitrovic con 22 punti, ben supportata da Johnson (19) e Thokbuom (15). Per la Spagna non sono bastati i 16 punti di Varela e i 12 di Segura.
La Germania supera con autorità il Vietnam e centra il secondo successo al Mondiale femminile di volley. A Phuket le tedesche si impongono 3-0 (25-21, 25-17, 25-18) in un’ora e venti di gioco, confermando la solidità vista all’esordio. La squadra di Giulio Cesare Bregoli ha mostrato continuità in tutti i fondamentali, mettendo in discesa la sfida con un secondo set molto efficace. Le protagoniste sono state Lena Weitzel, autrice di 15 punti con 7 muri vincenti, Hanna Orthmann (14) e Lena Alsmeier (13), capaci di garantire equilibrio tra attacco e difesa. Importante anche l’apporto di Schölzel e Weske, decisive nei momenti caldi. La Germania ha chiuso con 48 punti in attacco, 9 muri e 7 ace, dimostrando un gioco completo e ben distribuito.
Il Vietnam ha provato a rimanere in partita grazie a Tran Thi Thanh Thuy, capitana e miglior realizzatrice del match con 17 punti, ma troppo poco per impensierire una formazione organizzata e incisiva al servizio. In evidenza anche H.T.K. Trinh (6) e N.T. Trinh (4), ma la ricezione ballerina ha pesato nei momenti decisivi. Con questa vittoria, la Germania consolida la propria posizione nel girone G, candidandosi a un ruolo di primo piano in vista degli ottavi, mentre il Vietnam resta fermo a zero punti, costretto a cercare l’impresa contro avversarie di livello superiore per tenere vive le speranze di qualificazione.
il Giappone ha superato l’Ucraina al tie-break al termine di un match intensissimo, durato due ore e ventiquattro minuti. Le nipponiche si sono imposte 3-2 (25-27, 25-20, 26-24, 20-25, 15-11) dopo una gara equilibrata, in cui le difese e la continuità a muro hanno fatto spesso la differenza. L’Ucraina ha iniziato meglio, strappando il primo set ai vantaggi, ma la reazione giapponese è stata immediata con Ishikawa sugli scudi (21 punti totali).
Anche il terzo parziale è andato alle asiatiche, capaci di spuntarla ancora ai vantaggi. Le europee, però, non hanno mollato: Melushykina (16 punti) e Kraiduba (24) hanno spinto la squadra al quarto set, vinto con decisione. Nel tie-break il Giappone ha sfruttato lucidità e ritmo in difesa, con il contributo di Yoshino (22 punti) e Wada (13), chiudendo 15-11 e portando a casa una vittoria preziosa per la classifica del girone. L’Ucraina ha confermato il suo buon livello offensivo (57 attacchi vincenti contro 55), ma ha pagato qualcosa in ricezione e negli errori nei momenti chiave. Per il Giappone, un successo che certifica carattere e solidità in vista delle prossime sfide iridate.
La Turchia confermato di essere arrivata in grande condizione al Mondiale ottenendo la seconda vittoria consecutiva, superando la Bulgaria con un netto 3-0 (25-23, 25-19, 25-13) a Nakhon Ratchasima. Dopo un primo set combattuto, risolto solo nei punti finali, le campionesse d’Europa hanno preso progressivamente il controllo del gioco grazie alla forza del proprio attacco e alla maggiore continuità in ricezione. A trascinare la squadra è stata, come spesso accade, Melissa Vargas: l’opposta naturalizzata cubana ha messo a referto 19 punti con percentuali altissime, risultando immarcabile. Accanto a lei, ottima prova di Karakurt, incisiva con 10 punti, e dei centrali Kisal e Güneş, che hanno garantito equilibrio sia a muro sia in attacco.
La Bulgaria ha provato a restare agganciata alla partita con le buone prove di Milanova (11 punti) e Stoyanova (6), ma ha pagato caro i troppi errori e l’incapacità di reggere la pressione nel cambio palla. Dopo aver ceduto di misura il primo parziale, le bulgare si sono progressivamente spente, lasciando via libera a una Turchia autoritaria che nel terzo set ha dilagato fino al 25-13. Per le ragazze di Santarelli un successo netto, che conferma le ambizioni di vertice in questo Mondiale.
Fatica più del previsto la Cina che ha fatto valere la sua maggiore qualità superando la Colombia 3-1 (25-16, 23-25, 25-14, 25-16) nella sfida del girone F a Chiang Mai. Le asiatiche hanno iniziato forte, dominando il primo set con difesa solida e attacco incisivo, guidato da Zhuang (17 punti) e Gong (15). Nel secondo parziale, però, la Colombia ha sorpreso con grande carattere: trascinata da Olaya (19 punti) e Pascua (12), ha trovato continuità in attacco e precisione in ricezione, riuscendo a strappare il set ai vantaggi.
La reazione cinese non si è fatta attendere: con Tang (11 punti) e i centrali Wang e Gao (10 punti a testa), la squadra di Cai Bin ha ripreso il controllo della partita, dominando terzo e quarto set con attacchi rapidi e una difesa che ha limitato le bocche da fuoco sudamericane. La Colombia, nonostante l’ottima prova di Segovia (10 punti) e Carabalí (7), ha ceduto alla distanza, pagando un divario evidente nella fase muro-difesa. Per la Cina è una vittoria che consolida la propria candidatura al primato del girone, mentre la Colombia, pur sconfitta, esce con la soddisfazione di aver strappato un set e di aver mostrato sprazzi di buon gioco contro una delle potenze mondiali.
La Serbia ha dominato senza esitazioni la sfida con il Camerun, imponendosi 3-0 (25-16, 25-20, 25-9) in appena un’ora e un quarto di gioco. Le campionesse in carica hanno controllato la partita dall’inizio alla fine, sfruttando il proprio muro e la varietà offensiva. Uzelac è risultata la top scorer serba con 15 punti, seguita da Aleksić (9, con 5 muri vincenti) e dalla solita Bosković, impiegata a intermittenza ma comunque a segno con 8 punti. Anche Dangušić ha dato un apporto concreto (8 punti), confermando l’ampiezza delle soluzioni a disposizione di Terzić.
Il Camerun ha provato a resistere con i colpi di Olomo (10 punti) e Brandy (7), ma non è mai riuscito a tenere il ritmo delle avversarie. Le africane hanno faticato soprattutto in ricezione, soffrendo il servizio serbo e concedendo molti contrattacchi. Solo nel secondo set le ragazze di coach Milagres sono riuscite a restare in scia, prima di crollare nettamente nel terzo parziale. Per la Serbia un successo netto e importante per cementare fiducia e condizione nel girone H, con la conferma della profondità del proprio roster. Per il Camerun, invece, una sconfitta attesa ma anche l’occasione per accumulare esperienza contro una delle big mondiali.
La Polonia ha faticato più del previsto il Kenya per 3-1 (25-17, 15-25, 25-15, 25-14) a Phuket, conquistando una vittoria importante. La partita è stata più equilibrata del previsto, con le africane capaci di reagire dopo un primo set dominato dalle europee. Guidate da una brillante Adhiambo (15 punti) e da Belinda (11), le keniote hanno sfruttato il calo della ricezione polacca per imporsi nettamente nel secondo parziale, chiuso 25-15.
La risposta delle biancorosse non si è fatta attendere: dal terzo set in poi hanno ritrovato ordine a muro e incisività in attacco. Łukasik (12 punti) e Smarzek (12) hanno guidato l’attacco, ben supportate da Korneluk (11 punti con 3 muri), mentre Stysiak ha contribuito con 6. Buona anche la prova di Czyrniańska, che ha messo a segno 9 punti con continuità.
Il Kenya, dopo l’exploit del secondo set, ha faticato a mantenere il ritmo e la qualità del proprio gioco, cedendo progressivamente di fronte alla maggiore esperienza e profondità della squadra di Lavarini. La Polonia chiude così sul 3-1, mostrando carattere e solidità nei momenti decisivi, mentre il Kenya esce con segnali incoraggianti ma anche con la consapevolezza di dover crescere in continuità.