Ciclismo
Pagelle Vuelta a España 2025: la smorfia di Ciccone, Pellizzari non ruba l’occhio, nubi su Tiberi
PAGELLE VUELTA A ESPAÑA 2025
Settima tappa, venerdì 29 agosto
Juan Ayuso, 8: grande reazione d’orgoglio da parte dello spagnolo, che porta via la fuga di forza e poi domina con una scalata finale importante, nella quale ha perso solo pochi secondi rispetto al gruppo della maglia roja. In classifica generale ha guadagnato 2’45” (abbuoni compresi) su Jonas Vingegaard, anche se il divario dal danese resta di ben 4’55”. Improbabile dunque che sia da podio, ma la Vuelta è ancora lunga e, dopo oggi, l’ampio divario si è assottigliato. Di certo, da ora in poi, difficilmente verrà lasciato andare in fuga.
Marco Frigo, 8: contro Ayuso c’era poco da fare, ma ottiene un 2° posto di grande valore e conferma una condizione di forma eccellente. Quasi certamente farà parte della spedizione dell’Italia ai Mondiali in Ruanda.
Joao Almeida, 7: attacca due volte a modo suo, andando in progressione e senza alzarsi sui pedali. Fa male, perché con lui restano solo Vingegaard e Ciccone. La sensazione è che sia il favorito n.2 per questa Vuelta, pronto a sfruttare eventuali passi falsi del capitano della Visma.
Jonas Vingegaard, 7: anche oggi si limita a rispondere agli attacchi, senza mai prendere l’iniziativa in prima persona. Quando reagisce alle accelerazioni di Joao Almeida, sembra non fare fatica. Il momento per fare il vuoto arriverà sull’Angliru tra una settimana?
Giulio Ciccone, 6,5: meno brillante dei giorni precedenti. Sempre bene, ci mancherebbe: in salita rimane tra i più brillanti. Eppure, alla seconda sgasata di Almeida, una smorfia di fatica sul volto dell’abruzzese si è percepita: in quel momento era palesemente al limite. Guardando al percorso dei prossimi giorni, arriveranno diverse tappe abbastanza favorevoli sino a giovedì prossimo. Ma è l’Angliru che ci dirà se il 30enne della Lidl-Trek sarà veramente in corsa per il podio sino a Madrid.
Giulio Pellizzari, 6: fa fatica, perde contatto quando gli uomini di classifica accelerano, poi la strada spiana e, anche oggi, rientra senza perdere nulla. Resta 8° in classifica e leader tra i giovani, tuttavia oggi il marchigiano non ha rubato l’occhio.
Egan Bernal, 6: sui cambi di ritmo fa tanta fatica, come peraltro accadeva a maggio al Giro d’Italia. Ma resta sempre lì e continua a crederci.
Torstein Traeen, 7: il sorprendente norvegese non perde un metro e resta saldamente in maglia roja. La terrà almeno fino a domenica, ma potrebbe andare anche oltre.
Antonio Tiberi, 2: una controprestazione inaspettata, anche alla luce del buon riscontro nella tappa di ieri. Si stacca quasi subito sulla salita conclusiva e va alla deriva, incassando addirittura un quarto d’ora da Ayuso. A questo punto pesanti nuvoloni si addensano sulla carriera del 24enne ciociaro, al terzo Grande Giro negativo consecutivo (Vuelta 2024, Giro 2025, Vuelta 2025). Lo scorso anno fu estromesso da un colpo di caldo, alla Corsa Rosa di qualche mese fa il suo rendimento fu condizionato da una caduta. Eppure, in un ciclismo moderno feroce e spietato, rimanere così a lungo senza risultati può pesare tanto e far sorgere dubbi sul reale potenziale del corridore.