GP Ungheria
Moto2, Gonzalez e Canet incartati, Moreira minaccioso. Vietti e Arbolino cercano continuità al vertice
La Moto2 avvicina il Gran Premio d’Ungheria ammantata dall’incertezza, poiché Spielberg ha prodotto uno stallo al vertice che ha portato a un ricompattamento delle prime posizioni della classifica iridata, sempre capitanata da Manuel Gonzalez. Quest’ultimo avrà sicuramente il dente avvelenato dopo essere stato costretto al ritiro da un problema tecnico in Austria.
Lo spagnolo, dopo aver vinto quattro delle prime nove gare, non primeggia dal Mugello. Per sua fortuna, Aròn Canet si è accartocciato (solo 13 punti raccolti dopo Assen) e Diogo Moreira, impostosi domenica in Stiria, paga ancora dazio per i troppi “zero” incassati sinora (pesantissimi quelli del Sachsenring e Brno). Ne consegue che il ventitreenne iberico abbia ancora 19 lunghezze di margine sul più esperto connazionale e 35 sul brasiliano.
Proprio quest’ultimo va considerato il rivale più credibile nell’ottica iridata. È veloce, anche più di Canet, ed è indiscutibilmente progredito strada facendo. La partita è aperta e se Gonzalez vuole effettivamente prendersi il titolo, deve giocoforza ricominciare a picchiare duro sui rivali. Il Balaton Park è un’incognita assoluta, nessuno conosce la pista e, di conseguenza, la messa a punto delle Moto2 sarà ancora più importante del solito.
In ottica italiana, Celestino Vietti si presenta in Ungheria con il morale alto dopo il terzo posto austriaco. Il discorso è simile per Tony Arbolino, quinto al Red Bull Ring. La speranza è quella di vedere i centauri del nostro Paese ancora protagonisti, dando un minimo di continuità alle ottime prestazioni fornite in Austria.
A chiudere, merita due parole il rookie Daniel Holgado, che dopo un lungo periodo opaco sembra aver finalmente ingranato fra Brno (quarto) e Spielberg (secondo). In una stagione nella quale gli esordienti stanno facendo tanta fatica, sarà lui a risultare il più efficace tra i piloti provenienti dalla Moto3?