Arrampicata Sportiva
Laura Rogora oltre i limiti: “La scalata 8c+ un’emozione. Punto ai Mondiali, la maggiore specializzazione garantisce spettacolo”
Laura Rogora è stata ospite a OA Focus, trasmissione che va in onda sul canale YouTube di OA Sport, dove ha parlato della propria carriera, dalle prime ascese nella falesia italiana ai secondi posti in Coppa del Mondo di lead a Briançon (luglio 2024) ed Innsbruck (giugno 2025), passando per le quarte piazze a Wujiang e Bali nel 2025. Inoltre l’azzurra è diventata la prima donna al mondo a salire un 8c+ a vista sulla via Ultimate Sacrifice alle Gorges du Loup, in Francia.
Proprio da quest’ultima impresa parte il suo racconto: “Non so se scegliere quello come come giorno più bello, perché comunque sicuramente la roccia mi dà tanto, mi piace tanto scalare su roccia, però forse le emozioni che si provano in gara sono ancora più forti. Io ero là in vacanza a scalare per una settimana alle Gorges du Loup e dopo qualche giorno ho adocchiato questa via, questo 8c+ che è in realtà una via di 8c, ma aggiungendo una partenza più dura di 8b, e quindi poi il totale viene 8c+. Io inizialmente volevo provare a vista l’8c, però poi ho detto ‘Proviamo invece a fare un gradino in più e a provare l’8c+’. Anche se in realtà sapevo che era un obiettivo molto ambizioso, quel giorno sono arrivata in falesia, mi sono scaldata normalmente, ho cercato di capire il più possibile da sotto la via, e poi sono partita“.
La scala con cui viene misurata la difficoltà di una scalata: “Va dal primo grado fino al 9c, però in realtà è una scala aperta, e quindi se viene trovato qualcosa di più duro ci sarà poi il 9c+, il 10a, e man mano che ovviamente salgono il numero e la lettera la via diventa sempre più difficile. Salire a vista vuol dire che non hai mai visto nessuno salire la via, non l’hai mai provata e la sali dall’inizio alla fine senza cadere. Il massimo grado salito a vista è 9a, che è stato salito da due arrampicatori, mentre invece tra le donne era 8c. Io avevo già fatto tre 8c a vista e l’altro giorno ho fatto il primo 8c+“.
Il segreto per cercare sempre nuovi stimoli anche dopo queste imprese: “Ovviamente dà tanta soddisfazione, alla fine è quello appunto che mi piace, il motivo per cui mi alleno è quello, raggiungere traguardi sempre più difficili, però poi alla fine non cambia, una volta raggiunto un obiettivo me ne pongo un altro ancora più difficile“.
Il bilancio dell’annata in corso: “La stagione sta andando molto bene. Nelle prime due Coppe del Mondo sono arrivata quarta e poi ho fatto due podi, due secondi posti ed un nono, ho fatto un piccolo errore e sono rimasta di poco esclusa dalla finale. La stagione sta andando benissimo, sono terza nella classifica generale, poi anche sulla roccia mi sono tolto un po’ di soddisfazioni. Dopo Madrid ho fatto una settimana ad arrampicare su roccia, un po’ di di vacanza, e adesso ho davanti un mese abbondante di preparazione prima dell’ultima tappa della Coppa del Mondo, dove si deciderà la classifica finale, ed il Mondiale, che è l’obiettivo più importante di quest’anno“.
La separazione del lead dal combined: “Sicuramente è stata un’ottima notizia, penso un po’ per tutti, perché comunque questo permette di specializzarsi in una disciplina e raggiungere i massimi livelli in entrambe le discipline. Secondo me è una notizia positiva, sia per noi atleti che anche per il pubblico, che avrà l’opportunità di vedere veramente l’elite sia del boulder che del lead poi alle Olimpiadi“.
La crescita come atleta: “Sto maturando molto come atleta rispetto alle prime tappe che facevo, ma proprio ogni anno mi sento più matura su come affrontare le gare, sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista fisico. Ho iniziato che ero quella giovane, quella piccola, e adesso l’anno scorso ero in finale a Briançon con delle ragazze che avevano magari anche sei o sette anni meno di me, e quindi sto cominciando a rendermi conto che io sono quella con l’esperienza ormai“.
La gestione della pressione: “Io alla fine mi preoccupo poco delle pressioni esterne, perché ho già tanta pressione che mi viene dall’interno, quindi in realtà sento più la pressione magari che mi metto io, le mie aspettative, piuttosto che quelle che mi vengono dall’esterno, anche perché io sono consapevole del fatto che comunque nel 2028 ci sarà probabilmente un altro livello, il fatto che là arrivano molti più giovani, la specialità, appunto, è una sola, ci saranno meno posti, quindi sicuramente la qualifica è molto difficile. Già la qualifica per Parigi era molto più difficile di quella di Tokyo, e sicuramente la qualifica per Los Angeles sarà ancora più difficile“.
Il cambiamento dell’arrampicata sportiva: “Rispetto alle prime Coppe del Mondo che ho fatto, sicuramente è cambiata molto l’atmosfera, ed è una cosa molto bella. Penso in realtà che questo non sia un punto di arrivo, ma che sia comunque un’evoluzione, ed i numeri stanno crescendo tanto, e probabilmente continueranno a crescere“.
Il ricordo più importante della sua carriera da sportiva: “Ce ne sono tanti, forse se dovessi scegliere proprio un momento è quando mi sono qualificata a Tokyo, alle Olimpiadi, alla qualifica olimpica di Tolosa. La stagione era iniziata abbastanza male, quella era la stagione di qualifica olimpica ed i primi risultati che ho avuto sono stati molto deludenti. Poi piano piano, andando avanti con la stagione, sono riuscita ad andare sempre meglio e sono riuscita a qualificarmi a Tolosa, però sono andata lì ed in realtà non ero la favorita, non avevo delle buone speranze di qualificarmi. Poi là ho fatto proprio la gara perfetta e sono riuscita a qualificarmi e raggiungere un sogno che vedevo un po’ proprio come soltanto un sogno“.
Gli interessi al di fuori dell’arrampicata: “Quasi tutti i miei amici sono nel mondo dell’arrampicata, quindi quando non arrampico spesso sono magari in falesia con loro in compagnia, però diciamo che nella vita faccio anche altro, studio matematica, però il 95% della mia vita è arrampicare o stare nel mondo dell’arrampicata. Come nell’arrampicata, anche nella matematica ognuno può trovare la sua soluzione, e l’obiettivo è cercare il modo più semplice di arrivare alla soluzione del problema“.