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Jannik Sinner ammette: “Al servizio non mi sento come vorrei. Giusto che il mio team mi dica quando sbaglio”

Roberto Santangelo

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Jannik Sinner / IPA Sport

Jannik Sinner ha parlato in conferenza stampa dopo il successo in quattro set contro il canadese Denis Shapovalov nel terzo turno degli US Open 2025 di tennis: l’azzurro ha analizzato il match, descrivendone i momenti chiave, e gli aspetti presi in considerazione con il suo staff, parlando poi del suo status di numero 1 del mondo.

Sinner si complimenta con Shapovalov: “Oggi ha giocato un ottimo tennis, ha servito molto bene, ha letto abbastanza bene il mio servizio. Al servizio non mi sento come vorrei in questo momento, però è normale, lo devo accettare, però credo che oggi mentalmente ero in buona forma, alla fine è stata un’ottima partita, molto dura, c’è la tensione, alti e bassi, un po’ la classica partita da Grand Slam, 3 set su 5. Sono contento di come sono riuscito a stare in campo, con un buon atteggiamento, ed ovviamente anche di portarla a casa“.

Diversi i momenti chiave del match: “Non sto pensando tanto a difendere il numero uno, le partite sono lunghissime, possono essere veramente lunghe, ognuna ha un po’ la sua storia. Credo che il match sia cambiato un po’ quando ho fatto il break nel terzo set, da 3-1 a 3-2, è stato un momento chiave, se lui va sul 4-1 è già molto, molto diverso, quindi secondo me quel punto lì era importante, come forse un punto chiave era anche sul 5-5 nel primo set, la palla break che ho avuto“.

Gli obblighi derivanti dall’essere il numero 1: “Ho pressioni, c’è tensione, è normale: sono in questa posizione ormai da più di un anno, e la devi gestire. O riesci a gestirla o non riesci a gestirla, però non sto pensando che sono il numero uno. Secondo me uno deve sempre pensare che c’è gente che ti vuole superare, c’è sempre uno che che ti vuole battere, il 90% delle volte vado in campo sempre da favorito, e lo devi gestire. Ci sono delle cose extra, fuori dal campo, che devi gestire, però fa parte del lavoro, è meglio avere tutte queste cose che non averle, vuol dire che sei lì, però la devi vivere anche in modo bello, tranquillo. Credo che sia importante avere delle persone giuste intorno, alla fine questa è la ricetta secondo me, perché ti fanno vedere le cose in modo diverso, però anche molto onestamente. Io sono uno che sbaglia a volte, e loro mi devono dire se sto facendo bene, ma anche quando sto facendo male me lo devono dire, così io cresco come persona, riesco ad accettare delle cose molto meglio ora che magari un po’ di tempo fa, però ti deve sempre piacere il lavoro. Non sento di dover dimostrare sempre, sono umano, posso perdere come posso vincere, ho dimostrato che posso vincere dei tornei importanti, però non mi metto la pressione di dover sempre dimostrare, va da sé, con tutte le cose, come vivi, come ti alleni, come ti prepari per la partita, quanto sei serio e come vivi la vita fuori dal campo, tutte le cose messe insieme“.

Sinner svela di cosa parla con il suo staff nell’analisi post partita: “E’ un misto, sia tecnico, come magari può essere il servizio, ma anche tattico. Oggi, secondo me, tatticamente l’ho interpretata abbastanza bene, all’inizio la lunghezza dei colpi non era quella giusta, ero abbastanza corto, però questo poi il match 3 set su 5 ti dà la possibilità di trovarti un pochettino meglio. Si parla un po’ di tutto, quello che ho fatto bene, ma anche quello che ho fatto male, domani abbiamo un giorno dove possiamo prepararci al meglio per la prossima partita“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

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