Pallavolo
Italia, missione compiuta a Surabaya: battuta col brivido negli ottavi di finale 3-1 l’Indonesia, ai quarti c’è la Cina
A Surabaya l’Italia Under 21 femminile di volley conquista i quarti di finale del Mondiale, superando l’Indonesia padrona di casa con il punteggio di 3-1 (25-12, 25-19, 21-25, 25-13). Una vittoria che vale il pass per una sfida da brividi: venerdì le azzurre troveranno sulla loro strada la Cina, una delle favorite per le medaglie, in un quarto di finale che promette di essere una prova di maturità. L’atmosfera alla Samator Healthporia Volleyball Hall è stata quella delle grandi occasioni. Il tifo indonesiano, rumoroso e instancabile, ha spinto le padrone di casa a non mollare mai, trasformando i momenti di difficoltà delle azzurre in vere e proprie bolge. Ma la squadra di Massimo Gagliardi ha saputo stringere i denti, gestire la pressione e chiudere il match quando contava.
Sul piano tecnico, restano alcune zone d’ombra. La ricezione, soprattutto quando le avversarie hanno servito con continuità su Bosso e Piomboni, ha mostrato crepe che contro la Cina potrebbero pesare molto. In quelle fasi il gioco al centro si è ridotto, costringendo la regia a scelte più prevedibili e meno incisive. Allo stesso tempo, però, l’Italia ha dimostrato di avere armi importanti: l’attacco in fast, la pipe di Adigwe, la capacità di piazzare muri punto nei momenti chiave e, soprattutto, la forza mentale di uscire dal momento negativo.
L’avvio è stato perfetto. L’Italia è scesa in campo con determinazione, aggredendo la partita fin dai primi scambi. Muro e battuta hanno subito messo in difficoltà la ricezione indonesiana, costretta a giocare palloni scontati che le centrali azzurre hanno spesso respinto al mittente. Il 25-12 del primo set è stato il manifesto di una squadra in controllo, precisa nelle scelte e concreta nelle conclusioni. Nel secondo parziale l’Indonesia ha alzato il livello al servizio, prendendo di mira soprattutto Bosso e Piomboni. La ricezione italiana ha traballato e il cambio palla è diventato meno fluido, ma nei momenti caldi le azzurre hanno ritrovato ordine e lucidità, piazzando lo strappo decisivo per il 25-19 che le ha portate sul 2-0.
La vera svolta negativa è arrivata nel terzo set. Complice un calo di concentrazione e un po’ di presunzione, l’Italia ha permesso alle padrone di casa di entrare in partita. Adigwe, fino a quel momento trascinatrice, è incappata in un blackout con cinque errori consecutivi. La bolgia del palasport ha amplificato le difficoltà, mentre l’Indonesia, sospinta da Mahuze e Gendis, ha trovato ritmo e fiducia. Il 21-25 finale ha riaperto il match e ricordato alle azzurre che nulla si può dare per scontato.
Nel quarto set, però, è arrivata la reazione. Adigwe ha ritrovato efficacia, Manfredini ha continuato a colpire in fast con precisione chirurgica, e la squadra ha ritrovato compattezza a muro, con Marchesini e Adigwe protagoniste di un break devastante di 15-3 dal 10-10. Il 25-13 conclusivo ha sancito il ritorno al dominio visto in apertura e ha chiuso la sfida. I numeri parlano chiaro: Adigwe top scorer con 28 punti, seguita dai 15 di Manfredini e dagli 11 di Piomboni e Marchesini. Per l’Indonesia, 15 Mahuze, 10 Gendis, 9 Chelsa.
Venerdì contro la Cina servirà una versione più continua e lucida della squadra. Le campionesse asiatiche sono note per la potenza a rete e la difesa organizzata, e per batterle sarà indispensabile ridurre al minimo gli errori gratuiti, mantenere alta la qualità in ricezione e sfruttare ogni occasione per mettere pressione al servizio. L’Italia ha talento, fisicità e capacità di adattamento. La vittoria contro l’Indonesia è un passo avanti nel cammino mondiale, ma la sfida che arriva sarà la più dura: per continuare a sognare servirà la partita perfetta.