Tennis
Flavio Cobolli: “Odio ritirarmi, ma ero al limite e l’infortunio rischiava di peggiorare”
Alla fine le due maratone contro Francesco Passaro e Jenson Brooksby hanno presentato il conto a Flavio Cobolli, costretto al ritiro dopo aver perso abbastanza nettamente i primi due set contro il connazionale italiano Lorenzo Musetti nel terzo turno degli US Open 2025. Il romano può comunque considerarsi soddisfatto del suo torneo, in una stagione che lo ha proiettato ormai stabilmente tra i migliori 30 al mondo.
“Sapevo già dall’inizio della partita di essere al limite, ho giocato molte ore in questi giorni e non sono riuscito a recuperare come avrei voluto. All’inizio del match avevo solo una possibilità: restare aggressivo e giocare il mio tennis, sperando magari in qualche suo errore, ma non è successo. Ha giocato in modo eccezionale fin dal primo punto. All’inizio del secondo set ho sentito qualcosa al braccio e ho pensato fosse meglio fermarmi, perché sarebbe peggiorato ulteriormente se avessi continuato la partita. Avevo avuto dei crampi nelle altre due partite, alle dita e alla mano, ma avevo giocato senza grossi problemi. Oggi ho iniziato il riscaldamento senza dolore, ma quando ho provato il servizio ho sentito subito qualcosa di strano al braccio e la situazione è peggiorata durante la partita“, dichiara Cobolli in conferenza stampa.
“Sicuramente ero stanco, mi aspettavo di dover trovare qualcosa dentro di me per andare oltre questi dolori. L’importanza del match bastava per tirar fuori il massimo, però non volevo ritirarmi. L’ho detto anche a lui e al suo team, è una cosa che odio e non riesco proprio a perdonarmi. Mi dispiace molto più per il mio avversario, soprattutto perché lui merita di andare avanti in questo torneo e mi dispiaceva togliergli qualcosa. Non ha vinto perché mi sono ritirato, oggi è stato migliore di me e lo è tuttora. Ha giocato un set e mezzo perfetto, quindi meritava sicuramente la vittoria. Ero stanchissimo, mi dispiace non aver potuto dare un po’ di più perché ci tenevo molto a fare bene, però già all’inizio del secondo set mi sentivo proprio al limite, e quando spingevo al massimo come sul 4-2, dopo due scambi lunghi mi sono sentito devastato e sapevo che piano piano sarebbe peggiorato“, prosegue l’azzurro.
Sulla prestazione di Musetti: “Lui sicuramente è in palla, lo è sempre stato e lo sarà sempre. Ha un tennis magnifico e credo debba credere un po’ più in se stesso, perché nemmeno lui si rende conto di come gioca. Mi reputo un avversario al momento ostico e oggi non sono riuscito a trovare neanche un punto debole in lui. Secondo me deve solo crederci un po’ di più, perché il suo posto è tra i migliori e lo sta facendo vedere a tutti“.
“Sicuramente sono indietro rispetto a Lorenzo e sto facendo un percorso simile al suo di qualche anno fa, un percorso di assestamento e devo ancora migliorare tanto. Però riuscire a giocare tutte le partite a un buon livello e giocarmela con tutti significa tanto per me, e anche magari vincerle. Quindi sto facendo bene in questa stagione e questo è solo l’inizio. Non riesco ancora a dirti dove posso arrivare, so dove voglio arrivare, ma c’è ancora tanta strada da fare, mi sento ancora in fase di slancio. Dove devo progredire maggiormente? Sicuramente il servizio, soprattutto la percentuale di prime in campo è la cosa che devo migliorare di più“, ammette il 23enne.
Sulla programmazione delle prossime settimane: “Ora andrò in vacanza qualche giorno con i miei amici e la mia fidanzata. Credo di aver meritato un po’ di riposo. Poi tornerò per la Laver Cup. Non è un infortunio grave, sono solo arrivato al limite con le energie, quindi dopo qualche giorno di pausa ricomincerò ad allenarmi per essere pronto per la Laver Cup e poi per andare in Cina“.