Calcio

Calcio femminile, l’errore che i club di Serie A non devono commettere: imitare gli uomini nella ricerca spasmodica dello ‘straniero’

Giandomenico Tiseo

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Soncin / LaPresse

Una situazione da evitare. Nel week end tra il 23 e il 24 agosto il calcio femminile italiano terrà banco con la prima giornata della fase a gironi della Women’s Cup. Una competizione che farà da antipasto rispetto al campionato di Serie A vero e proprio, il cui principio è previsto nel fine-settimana del 4-5 ottobre. Saranno 12 le formazioni protagoniste, tra cui Ternana Women, Parma e Genoa neopromosse.

Si è reduci da un’estate in cui la Nazionale italiana allenata da Andrea Soncin è stata protagonista di un grande percorso agli Europei, raggiungendo le semifinali. Un risultato che non si verificava da 28 anni. Un risultato frutto del grande lavoro fatto dal CT, ma anche dall’oggettiva crescita del livello del calcio nostrano tra le donne. Tuttavia, la tendenza da parte di tanti club nel nostro Paese a ingaggiare giocatrici straniere potrebbe diventare un problema per Soncin, un po’ come lo è da tempo per chi si trova a gestire la Nazionale maschile.

Indubbiamente, l’arrivo di calciatrici di qualità dall’estero eleva il livello e può rappresentare per le giocatrici nostrane uno stimolo per migliorarsi e lavorare. L’altro lato della medaglia è che però i posti da titolare saranno sempre più limitate. Il riferimento è un po’ al mercato della Roma. Le giallorosse potranno contare sull’apporto di Heatley, proveniente dal Nordsjælland, van Diemen dal Glasgow, Veje dal Crystal Palace, Rieke dal SGS Essen e Babajide dal Tenerife.

Una pattuglia straniera nutrita nel club capitolino, al pari di Juventus, Inter, Milan e Fiorentina. Resta da capire se questo fenomeno avrà delle conseguenze positive o negative per la rappresentativa tricolore guidata da Soncin.

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