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Puppo: “Sinner va per il Career Grand Slam. Nessuno come lui rappresenta la frase di Kipling”

Erik Nicolaysen

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Sinner / Lapresse

Jannik Sinner si è preso la rivincita su Carlos Alcaraz, cinque settimane dopo la dolorosa sconfitta in finale al Roland Garros, battendo lo spagnolo in quattro set nella finale di Wimbledon e conquistando il quarto titolo Slam della carriera (il primo in assoluto di un tennista italiano ai Championships). Di questo e di tanto altro si è parlato nell’ultimo appuntamento di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.

Sinner è stato semplicemente straordinario, soprattutto nell’arco di cinque settimane a passare dalla difficilissima situazione della finale del Roland Garros a riuscire a vincere una partita sicuramente meno spettacolare e forse anche meno intensa rispetto a quella di Parigi, ma significativa per il luogo in cui è stata giocata. A metà primo set avevo scritto che la partita era un filo deludente, ma in molti facevano notare come Alcaraz sia stato fenomenale nel passare dal 2-4 a vincere il set, diventando ingiocabile. A me non sembrava ingiocabile. Sinner ha anche permesso che ci fosse quel ribaltamento del primo set, poi è stato sicuramente bravo Alcaraz“, dichiara Puppo.

Tutti e due sono nella posizione di poter fare l’anno prossimo il Career Grand Slam. Alcaraz ha già avuto la prima chance in Australia, adesso Sinner potrà provarci nel 2026 al Roland Garros. Questo dà la dimensione della superiorità di questi due rispetto al resto della concorrenza“, sottolinea il giornalista di Eurosport a proposito della rivalità tra i due giocatori più forti al mondo.

La frase famosa di Kipling (‘Se saprai incontrarti con Trionfo e Disastro / E tratterai questi due impostori semplicemente allo stesso modo’) scolpita lì sopra la porta d’ingresso sul Centrale è stata rappresentata come non mai da Sinner, proprio perché è successo tutto in un tempo così stretto passando da una situazione tra le più terribili vissute in uno Slam per poi ribaltarla. Le partite più lunghe non è scontato che siano le più spettacolari. Quella di domenica non è stata così incredibile, però non c’è stato neanche un tie-break ed è strano rispetto a quello che ci potevamo attendere soprattutto su quattro set e a maggior ragione sull’erba“, aggiunge Puppo.

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