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Prosegue il momento nero di Jasmine Paolini: cede a Ito e saluta Montreal dopo un match rocambolesco

Federico Rossini

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Paolini / Eric Bolte-Imagn Images/Sipa USA / IPA Sport

Forse è la più allarmante delle sconfitte recenti di Jasmine Paolini, quella che arriva all’esordio del WTA 1000 di Montreal. La toscana, numero 9 del mondo, viene sorpresa dalla giapponese Aoi Ito, numero 110 WTA, il cui unico risultato di rilievo finora era stato quello della semifinale a Tokyo. 2-6 7-5 7-6(5) il punteggio a favore della 2004 nipponica in due ore e 27 minuti.

Primo set che comincia in modo perlomeno strano per Paolini, che sbaglia qualsiasi cosa e concede subito il break. Le basta un attimo, però, per riaversi e prendere rapidamente in mano le sorti della situazione, sovvertendo anche il dritto in chop di Ito che è la sua caratteristica più visibile. Un colpo, questo, che in sue parole precedenti Montreal ha una spiegazione: non ha la potenza fisica di altre, quindi si affida molto alla tecnica. Nonostante questo, giocare contro una come Jasmine, che oltre al fisico fa sentire anche la sua variabilità di colpi, non è un fatto semplice. Ito tiene una sola volta, e in modo complicato, la battuta, Jasmine se ne va e prende in mano comodamente il 6-2 in 31 minuti.

Il secondo set sembra un po’ una fotocopia del primo, nel senso che Paolini va via praticamente subito e s’invola fin sul 4-1. Qui, però, succede qualcosa di strano. Jasmine si disunisce, perde il break di vantaggio, non sfrutta poi due palle del 5-3 con rimpianti. Ma non è finita qui: sul 4-4 va sotto 15-30 prima di andare a prendersi il 5-4 di forza. Sembra vicina la fine, arriva il match point con un bel rovescio, ma sul 30-40 il dritto va largo di circa venti centimetri. A quel punto Ito sale di giri, Paolini scende di tantissimo, e la combinazione delle due cose va a provocare il 5-7 che, inaspettatamente, allunga il match.

Si riparte dopo circa 10 minuti di toilet break (non per colpa di Paolini, ma delle distanze spogliatoi-campo con gli annessi e connessi). E lì è di nuovo la giapponese ad andare avanti di un break. Ito perde la battuta subito dopo per demeriti propri, ma il contagiri dei gratuiti dell’azzurra continua a salire e c’è l’1-2 per la nipponica, che stavolta resta avanti. Non a lungo, però: in un momento nel quale la fiducia di Paolini torna a far capolino arriva il 3-3, che però è solo l’inizio di una serie di tanti errori, situazioni da cui Ito si trae d’impaccio nei modi più inattesi e, fondamentalmente, tre break uno in fila all’altro. Jasmine arriva sul 5-4, ma non va nemmeno vicina a chiudere. Anzi, perde ancora la battuta, ma con una buona dose di coraggio l’azzurra riesce ad allungare il match e a portarlo al tie-break. All’inizio sono solo minibreak, poi si arriva fino al 5-5, ma lì è Paolini a mandare largo il dritto. Sulla sua seconda Ito gioca un chip&charge mai provato prima, andando a rete a prendersi la vittoria di maggior prestigio in carriera.

Al di là di ogni altro dato, e anche del fatto che i punti vinti premino Paolini per 110-108 (il tennis, al solito, non è matematico), quello che colpisce è il numero di errori gratuiti della toscana: 67, una quantità realmente inusuale. Adesso, al di là del doppio con Sara Errani, servirà alla numero 9 WTA un momento per ritrovare lo smalto perduto da Berlino in poi (primo turno lì con Jabeur, poi semifinale a Bad Homburg, secondo turno a Wimbledon e sconfitta immediata a Montreal).

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