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Nuoto, Simona Quadarella resta una candidata al podio ai Mondiali: più nei 1500 che negli 800 sl

Enrico Spada

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Simona Quadarella/LaPresse

È una pagina nuova, e Simona Quadarella lo sa. Per la prima volta in carriera, vivrà un Mondiale senza Christian Minotti a bordo vasca, senza quel tecnico che l’ha accompagnata sin da ragazzina nei giorni della crescita, delle sfide e delle vittorie. Ma a Singapore, in occasione dei Campionati Mondiali di nuoto 2025, Simona ci sarà. E lo farà con Gianluca Belfiore al suo fianco, allenatore esperto e stimato, capace di costruire negli anni al Circolo Canottieri Aniene un ambiente ideale per molti talenti del mezzofondo azzurro. È una sfida tecnica, emotiva, ma anche una grande occasione di rilancio per la campionessa romana.

La stagione di Quadarella è stata finora di transizione. Dopo il doppio oro mondiale di Doha 2024 negli 800 e nei 1500 stile libero, l’Olimpiade di Parigi ha lasciato un sapore amaro: un miglioramento cronometrico negli 800 (8:14.55), ma nessuna medaglia né lì né nei 1500, dove ha chiuso quarta. Una delusione che avrebbe potuto far vacillare certezze, ma Simona ha scelto di ripartire, di mettersi in discussione. Ha cambiato guida tecnica e ha ripreso a lavorare in silenzio, con un unico obiettivo: tornare a brillare.

A Singapore l’azzurra affronterà due gare diverse anche dal punto di vista della concorrenza. Gli 800 stile libero si preannunciano la gara del secolo: Katie Ledecky, rinata nel 2025 con lo straordinario record mondiale di 8:04.12, e Summer McIntosh, la teenager canadese capace di nuotare 8:05.07, daranno vita a un duello epico. Il bronzo sembra alla portata solo di Lani Pallister (8:10.84), che ha preso le misure della gara e ha uno dei tempi più solidi dell’anno. Per Quadarella, oggi quinta nel ranking mondiale stagionale, sarà necessario limare almeno due secondi al proprio personale stagionale per sperare in un posto tra le prime tre.

Diverso lo scenario nei 1500 metri, dove Simona Quadarella ha ancora tutte le carte per essere protagonista. Anche qui la regina indiscussa resta Katie Ledecky, che ha già nuotato un devastante 15:24.51 nel 2025, seconda prestazione all-time dopo il suo stesso record del mondo. Ma dietro di lei, la battaglia per il podio è apertissima. Lani Pallister, forte di un 15:39.14, parte favorita per l’argento, ma la lotta per il bronzo è serrata e coinvolge nomi come Li Bingjie (15:43.94), Isabel Gose (15:52.34), Anastasiia Kirpichnikova (15:55.27) e naturalmente Simona Quadarella, attualmente quinta nel ranking con 15:54.23.

Il dato che infonde fiducia è che in carriera Simona Quadarella ha già nuotato un eccellente 15:40.89, tempo che basterebbe ampiamente per salire sul podio anche a Singapore. E se il nuovo lavoro impostato da Belfiore dovesse dare i suoi frutti proprio in questa fase finale della stagione, non è escluso che possa tornare a quei livelli. Un altro elemento da non sottovalutare è la tenuta mentale. Quadarella ha dimostrato più volte di saper esaltarsi nei grandi appuntamenti e, dopo anni di stabilità tecnica con Minotti, potrebbe trovare nel cambiamento un’ulteriore spinta emotiva. L’ambiente dell’Aniene è solido, la gestione di Belfiore metodica e attenta. Il nuovo binomio potrebbe essere l’arma in più in una gara di pazienza, coraggio e resistenza come i 1500.

Per il mezzofondo azzurro femminile, Simona è ancora un faro. Le giovani avanzano, da Alessandra Mao a Bianca Nannucci, ma oggi, alla vigilia del Mondiale 2025, l’unica vera italiana da podio internazionale resta lei. E se le condizioni saranno giuste, nulla vieta di pensare a un’altra grande impresa. A Singapore, per Simona Quadarella, sarà una sfida contro il tempo, le avversarie e forse anche un po’ con sé stessa. Ma la stoffa della campionessa c’è ancora tutta. E in un Mondiale dove il livello sarà altissimo, l’Italia ripone in lei la speranza di un altro podio da custodire con orgoglio.

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