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Nuoto, chi vincerà il medagliere dei Mondiali 2025? Duello USA-Australia, Canada variabile impazzita

Enrico Spada

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Ledecky/Lapresse

Dopo un’Olimpiade da dominatori e due edizioni iridate recenti molto diverse tra loro, gli Stati Uniti e l’Australia si preparano a contendersi ancora una volta la leadership mondiale nel nuoto in corsia. Dal 27 luglio al 3 agosto, Singapore sarà teatro di una delle edizioni post olimpiche più attese di sempre: ricca di stelle e di duelli diretti, con un livello tecnico che si preannuncia altissimo. Sullo sfondo, attenzione al Canada, mina vagante pronta ad approfittare di eventuali cali delle big.

Gli USA arrivano forti di una profondità spaventosa. Gretchen Walsh è la grande favorita nei 50 e 100 farfalla e stile libero, Regan Smith sarà protagonista nel dorso, e Katie Ledecky resta ancora la donna da battere nei 1500. Nel settore maschile, occhio al rientro ai massimi livelli di David Popovici, al confronto tra Jack Alexy e Cameron McEvoy nello sprint, alla nuova generazione di mististi con Carson Foster e al dominio annunciato di Leon Marchand nei misti. Anche senza la gran forma di Caeleb Dressel, gli americani restano i favoriti, forti della loro profondità soprattutto nelle staffette.

L’Australia, però, si presenta con uno dei team femminili più forti della storia. Mollie O’Callaghan, Meg Harris, Kaylee McKeown, Lani Pallister e Shayna Jack sono nomi che da soli possono portare 10 medaglie. La McKeown, in particolare, punta al tris dorato nel dorso, mentre la O’Callaghan, regina dei 200 stile libero a Fukuoka e Parigi, sarà la donna da battere nelle distanze intermedie. Il settore maschile appare meno solido, con McEvoy e Short come punte, ma senza l’infortunato Zac Stubblety-Cook e con alcune incognite di forma.

Il Canada, invece, ha una carta micidiale: Summer McIntosh, attesa a un Mondiale da protagonista assoluta. La fuoriclasse di Toronto punta all’en plein tra 200 e 400 misti, 400 stile e 200 farfalla, dove il record del mondo potrebbe cadere più volte. Con Ilya Kharun e Josh Liendo in crescita nella farfalla maschile e una squadra compatta nelle staffette, i canadesi possono sognare una top 3 nel medagliere, anche approfittando di eventuali cali delle big.

E l’Italia? Gli azzurri si presentano senza Gregorio Paltrinieri, dedicatosi alle acque libere, ma con un gruppo competitivo. Thomas Ceccon è in corsa per più medaglie tra dorso e farfalla, Alberto Razzetti ci proverà nei misti e nei 200 farfalla, Nicolò Martinenghi, Alessandro Viberti e Simone Cerasuolo garantiscono punti nella rana veloce, Simona Quadarella resta solida candidata al podio nei 1500 e Benedetta Pilato nei 50 rana. A livello di staffette, la 4×100 stile libero maschile può ambire al podio, ma servirebbe una prestazione super. L’obiettivo? Avvicinare il più possibile i 12 podi di Doha 2024, traguardo sulla carta inarrivabile.

La Francia, orfana di Marchand in alcune gare chiave, punterà a confermarsi nei misti e proverà a inserirsi con Maxime Grousset nella farfalla. La Cina resta una potenza con Tang Qianting e Pan Zhanle, mentre la Germania vive una rinascita grazie a Lukas Märtens, già recordman nei 400 sl. Difficile, infine, prevedere un exploit di Paesi Bassi, Svezia o Gran Bretagna, che pure qualche protagonista assoluto potrebbe averlo, nazioni con pochi picchi e una struttura meno solida nel complesso.

Chi vincerà il medagliere? Se si guarda alla qualità, l’Australia potrebbe spuntarla nel femminile, ma la profondità degli Stati Uniti, soprattutto in campo maschile e nelle staffette, dovrebbe ancora una volta fare la differenza. Il pronostico è per un nuovo trionfo americano, con l’Australia a insidiare e il Canada in agguato. Più indietro l’Italia che proverà a confermare il 5° posto del 2024.

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