Tennis
Monaco convinto: “Berrettini ha una sofferenza umana, ma fisicamente sta bene. Alcaraz più vulnerabile sull’erba”
La vittoria in cinque set di Carlos Alcaraz su un eccezionale Fabio Fognini e la pessima sconfitta di Matteo Berrettini al rientro dall’infortunio contro il modesto polacco Majchrzak sono stati due dei temi principali trattati nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.
“Il tennis a volte sfugge totalmente a quelli che sono i numeri, recenti o passati. La partita di ieri in tal senso è piuttosto indicativa. Fognini ha fatto sette volte terzo turno a Wimbledon, gioca diverse partite importanti tra cui una in cui prende a pallate Murray per buona parte. Fabio ha avuto una carriera importante e sottovalutata da quelli che non lo hanno compreso, ma gli è mancata proprio la zampata negli Slam. Tutto vero il discorso che era chiuso dai Fab Four, però in 15 anni di carriera un ragazzo con quel talento lì non ha sempre perso da Nadal e Djokovic. Ci sono state delle chance per fare dei quarti in più, e magari una semifinale, però questo purtroppo dice la sua storia“, le parole di Monaco.
Sull’ipotesi del ritiro immediato di Fognini: “Se servisse a qualcosa, mi incatenerei da qualche parte per costringerlo a ritirarsi ora. Quando meglio di adesso? Lo ha detto anche lui per fortuna nel post-partita. Non ritirarsi adesso sarebbe un sacrilegio, anche perché lui è logoro e ha problemi ai piedi. Secondo me è la perfetta chiusura del cerchio. Ha giocato una grandissima partita, ha fatto vedere lampi della sua genialità e istintività. Ha delle intuizioni che vede solo lui, fa parte di quella ristretta cerchia di tennisti che sono stati dotati in maniera superiore rispetto agli altri. È uno nato per giocare a tennis. Etichettato in mille modi, è stato comunque per 15 anni un protagonista del tennis mondiale. Questa questione della testa e della continuità andrebbe messa nella giusta dimensione, ma ne abbiamo già parlato in passato“.
“Venendo ad Alcaraz, la prestazione di ieri testimonia un’altra cosa. L’erba non gli permette lo stesso margine che ha sulla terra. A dispetto delle due vittorie di fila a Wimbledon e del successo al Queen’s, io sono abbastanza convinto che su questa superficie sia un po’ più vulnerabile, perché magari si gioca meno sui prati e non puoi avere le stesse sicurezze che hai sul rosso. Immaginatevi un primo turno a Parigi: chi è che lo tiene cinque ore in campo? Nessuno. Tutto ciò al netto della grande partita di Fognini, che nel primo e nel terzo set può anche avere dei rimpianti, perché non sono stati dei 7-5 in cui uno solo dei due ha avuto occasioni. Tanti non l’hanno capito e lui ci ha messo del suo per non farsi capire, perché ha sempre avuto un atteggiamento visivo molto impattante e fastidioso anche per alcuni suoi tifosi, figuriamoci per gli altri. Lui però alla fine mediamente si è sempre giocato le partite, quindi c’è tanta narrazione negativa nei confronti di Fognini, non meritata“, spiega la voce tecnica di Eurosport.
Sui tanti upset della prima giornata: “È stata forse una delle giornate più incredibili in negativo degli ultimi anni per le teste di serie. Se Medvedev e Tsitsipas ti aspetti che possano andare in difficoltà, Rune va avanti di due set e poi dice che è colpa del ginocchio, altrimenti non avrebbe mai perso da Jarry. Aliassime, Alcaraz e Rublev rischiano da matti, Griekspoor perde da Brooksby, Cerundolo e Popyrin a casa. Fritz sfortunato, perché l’inerzia andava dalla sua ed il quinto set in quelle condizioni penso che lo avrebbe vinto, mentre ora si parte da zero e contro Perricard in un set non sai mai cosa possa succedere. Poi Zverev, che ha rischiato di trovarsi sotto due set a zero”
“Quella di Berrettini non è stata una partita di tennis, era un ragazzo in enorme difficoltà. Tutto il box dietro, da un certo punto del match, non lo ha più incoraggiato. Qui non stiamo parlando di un problemino fisico o di un particolare momento di forma, ma di una sofferenza umana, siamo di fronte a un ragazzo che sta attraversando un periodo di grande difficoltà. Dopo un inizio di stagione quasi da tennista a tempo pieno, è ripiombato praticamente nella stessa crisi di qualche anno fa, quando aveva messo in discussione la sua possibilità di fare il tennista e le sue motivazioni. Ieri era difficile da decifrare. Aveva due freni a mano tirati. Anche in questo stato, demotivato e spento, se fosse stato leggermente più positivo in campo avrebbe vinto ugualmente, perché c’era un abisso tra lui e l’avversario. Lui ha sofferto talmente tanto nel post-Roma, che in questo momento è un ragazzo totalmente svuotato. È tutto negativo e tutto nero. Speriamo sia solo un momento, ma siccome lui è molto riflessivo e sensibile ora fa discorsi in cui si parla di ritiro. Ha fatto fatica tante volte a tornare dagli infortuni, e questo andazzo lo ha svuotato completamente. È stata una sofferenza vederlo così in campo, ma fisicamente sta bene“, dichiara Monaco.